Per chi se le fosse perse: 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Quella notte Claudia si svegliò all’improvviso, era inquieta, si mise a sedere sul letto, guardò Jim che dormiva serenamente, allora si sdraiò e cercò di riaddormentarsi, ma i suoi occhi erano spalancati a fissare il soffitto e i drappeggi dell’elegante letto a baldacchino, pensò che forse la sera prima aveva bevuto troppo e che in una sola giornata si erano condensati troppi impegni ed emozioni e che tutto ciò l’aveva agitata, forse non era abituata a una vita così frenetica. Passarono alcune ore, era quasi mattina e finalmente riuscì ad addormentarsi.

All’improvviso sentì squillare il suo cellulare e si svegliò, erano le 10, vide che a chiamarla era Valentina, “che strano” pensò, di solito le mandava un sms, rispose a voce bassa e guardando Jim che dormiva ancora, si alzò dal letto per non disturbarlo e andò a parlare in salotto: “Valentina?…….ciao, tutto bene?” Valentina aveva una voce angosciata, sembrava che stesse piangendo… le disse: “Claudia, devo dirti una cosa…” Claudia iniziò seriamente a preoccuparsi e rispose “Valentina che succede? Dimmi” “Claudia” rispose Valentina cercando di trattenere le lacrime “Si tratta di Andrea…” “Oddio, Valentina, cosa è successo ad Andrea? Dimmelo ti prego!” l’amica fece un sospiro e disse: “Stanotte era in macchina, tornava da un locale, la polizia dice che ha preso una curva ad alta velocità…..ora siamo all’ospedale” a Claudia tremavano le gambe e per l’agitazione inizio a urlare “Valentina dimmi cosa è successo, ti prego Valentina… dimmi che non è morto, ti pregoooo”, “No Claudia, non è morto ma è grave, ora lo stanno operando, è stato sbalzato fuori dalla sua auto, ha battuto la testa e ha perso molto sangue, noi siamo qui insieme alla sua famiglia…” Claudia era sconvolta, non riusciva a smettere di piangere, poi cercò di trovare le forze e disse: “Prendo il primo aereo per Milano e vi raggiungo!… . Ce la farà vero Valentina? Cosa dicono i medici? Ce la farà? “Lo speriamo tutti, stanno facendo il possibile, quando si concluderà l’operazione, forse, potranno dirci qualcosa di più…ci sentiamo più tardi” “Ok” rispose Claudia, senza più forze, chiuse il telefono e si accasciò sul divano, alzando gli occhi vide Jim che la guardava immobile, l’aveva sentita urlare e aveva capito che era successo qualcosa di grave. Claudia lo guardava piangendo, senza riuscire a dire una parola, Jim le andò incontro e l’abbracciò. “Jim, devo tornare a Milano, è successa una cosa terribile” “Ho sentito tesoro, ora cerca di calmarti” “Non posso calmarmi!….. Andrea ha avuto un incidente, stanotte, ora lo stanno operando, non so…. non sanno, se ce la farà, devo tornare a Milano, devo vederlo, potrei non arrivare in tempo, potrei non rivederlo più”. Continuava a piangere fra le braccia di Jim, poi cercò di calmarsi e disse: “Devo prendere il primo volo per Milano, ora preparo le valigie, ma prima chiamo la reception, forse loro possono occuparsi del volo!” Jim la guardava sconvolto, il suo sguardo era triste come non lo aveva mai visto, le disse: “Tu pensa a prepararti, io mi occupo del resto, ora cerca di tranquillizzarti un po’, fra poche ora sarai a Milano, ti accompagno io all’aeroporto!”

Claudia iniziò a infilare freneticamente le sue cose in valigia, Jim la guardava e non aveva il coraggio di chiederle se sarebbe tornata, come avrebbe potuto chiederglielo in un momento simile? Era veramente dispiaciuto per quanto era accaduto a quel giovane uomo che neanche conosceva ma che era tanto caro a Claudia e il vederla angosciata per lui gli faceva provare per la prima volta una sensazione di impotenza, forse anche un po’ di gelosia e soprattutto una grande paura di perderla! Non poteva fare nulla se non cercare di essere di conforto alla sua amata.

Mentre Claudia si preparava scese alla reception chiedendo di cercare il primo volo disponibile per Milano. In pochi minuti il personale dell’hotel prenotò il volo di Claudia, sarebbe partita dopo qualche ora, nel primo pomeriggio.

Tornò da Claudia e le comunicò che il volo era prenotato, Claudia lo guardò con le lacrime agli occhi, lo strinse forte e gli disse: “Grazie”. Rimasero abbracciati, senza dirsi una parola, il dolore per l’incidente ad Andrea si univa al dolore per l’imminente distacco. Claudia pensò a quanto ora le sembravano lontani e insignificanti i suoi assillanti tentativi di rassicurazione, il suo chiedere a Jim del loro futuro, in un istante la sua prospettiva era totalmente cambiata, ora la sua priorità era Andrea, doveva vederlo, aveva il terrore di non riuscire a rivederlo ancora in vita.

Claudia era pronta, il viso pallido, teso e triste, accanto a lei Jim e i ragazzi della band che la salutavano senza sapere cosa dire, la sera stessa era in programma il loro primo concerto a Ibiza e Claudia non ci sarebbe stata, aspettava il taxi che l’avrebbe portata all’aeroporto e poi a Milano…

Jim e Claudia salirono sul taxi e rimasero abbracciati per tutto il tempo senza dire nulla, Jim le teneva stretta la mano, guardavano le spiagge piene di gente avida di divertimento, di vita, mentre le loro vite ora erano indissolubilmente legate a quella del povero Andrea. Arrivò un messaggio di Valentina: “L’operazione è finita, sembra sia andata bene, non ci resta che aspettare e sperare…”

Claudia provò un po’ di sollievo leggendo il messaggio, nel frattempo arrivarono all’aeroporto. Mancava poco più di mezz’ora alla partenza, corsero a fare il chek-in, fortunatamente c’era poca gente, Jim accompagnò Claudia al gate del volo per Milano, avevano pochi minuti per salutarsi, Claudia pensò che non avevano neanche una foto insieme, allora chiese a un passante di scattargli una foto con il cellulare. Poi si guardarono, fu un attimo interminabile che Claudia non avrebbe mai dimenticato, Jim stringendola forte le disse con la voce rotta dall’emozione: “Ti prego, dimmi solo che non è finita…” Claudia lo abbracciò e piangendo gli disse “No amore, No!, non è finita, io ti amo..” e mentre pronunciava quelle parole sentì che lui la stringeva ancora più forte le diceva “Anch’io ti amo Claudia…” Si staccarono con dolore “Amore ora devo andare”, lui la seguì con lo sguardo, fino a quando entrò nella sala d’attesa, li separava un vetro, Claudia si girò e lo guardò per l’ultimo istante, come se temesse di non rivederlo, lui era immobile e la fissava con il viso contratto dalla tensione, entrambi erano consapevoli che poteva essere l’ultimo istante della loro storia d’amore e volevano fissare nella memoria quell’ultima immagine….. Poi richiamata dalla hostess Claudia entrò nel corridoio che la conduceva all’aereo e cercò tra la gente il suo posto, si sedette vicino al finestrino, il volo decollò pochi minuti dopo, Claudia odiava viaggiare da sola e aveva paura di volare, ma la tristezza, il dolore e la tensione erano talmente grandi da toglierle le forze, aveva la testa appoggiata al finestrino e vedeva quella splendida isola diventare sempre più piccola come la speranza di rivedere Jim e il suo migliore amico. Poi tutto scomparve tra le nuvole…..

Dopo due ore atterrò a Milano, chiamò immediatamente Valentina, le disse: “Sono tornata, sono a Milano, in che ospedale siete?” Valentina le diede tutte le indicazioni per raggiungere l’ospedale e il reparto e le disse: “Grazie per essere tornata….” Claudia andò a recuperare le valigie e prese un taxi che impiegò più di un ora a raggiungere l’ospedale. Il tassista si fermò davanti all’entrata e scaricò le pesanti valigie, Claudia uscendo dal taxi vide arrivare verso di lei Valentina e Luca, si abbracciarono fra le lacrime e l’aiutarono a prendere le valigie poi salirono nel reparto rianimazione dove era ricoverato il loro amico. Un medico disse ai tre ragazzi che non potevano entrare nella camera di Andrea, potevano solo guardarlo attraverso un vetro, Claudia si avvicinò e lo intravide da lontano con la testa completamente fasciata, era totalmente inerme, con il respiratore attaccato, lo guardò per un momento e poi si sentì svenire, disse: “Devo uscire da qui…”. Valentina e Luca la presero sotto braccio e andarono verso la sala d’attesa…

I quattro amici erano di nuovo insieme, ma ne avrebbero fatto volentieri a meno se il prezzo da pagare era la vita di Andrea.

Erano tutti attoniti, increduli, Claudia pensò: “Dio quanto è beffarda e breve la vita, ma non lo comprendiamo fino a quando la sofferenza non ci tocca da vicino, fino a quando non rischiamo di perdere le persone che amiamo, improvvisamente allora la verità diventa accecante. Siamo fragili, piccole insignificanti, instancabili formichine che corrono senza meta, passiamo la nostra misera esistenza ad arrovellarci per cose senza senso, ci accontentiamo di esistere ma non viviamo. A volte siamo intrappolati in una vita fatta solo di compromessi e noia… sognare è un lusso che non possiamo permetterci, eppure è l’unica cosa che fa la differenza tra l’essere vivi e il vegetare. Siamo come automi programmati e abbiamo una data di scadenza ma viviamo come se fossimo eterni fino a quando un altro piccolo automa con il camice bianco pronuncia con voce metallica le maledette parole che ci risvegliano bruscamente dal nostro rassicurante torpore”

Claudia non si sentiva bene, era troppo provata, la riaccompagnarono a casa, non potevano fare altro che aspettare e per chissà quanto tempo…

Prima di tornare a casa, passò da sua zia Amelia, per salutarla e riprendersi la sua piccola Matilde, non poteva sopportare di tornare in quella casa da sola..

Valentina e Luca la accompagnarono fin dentro casa e rimasero un po’ con lei, la gatta si mise subito in braccio a Claudia e cominciò a fare le fusa, accarezzarla la faceva sentire meglio. Poi inevitabilmente parlarono di Andrea, Claudia disse: “Ma come è potuto accadere? Andrea è sempre stato attento, prudente….. Perché?” Valentina e Luca non avevano il coraggio di dire a Claudia che da quando se n’era andata Andrea non era stato più lo stesso, aveva preso malissimo il fatto che se ne fosse andata a vivere con quello sconosciuto, come erano soliti chiamare Jim, Andrea che era sempre stato un ragazzo tranquillo, aveva cominciato ad uscire tutte le sere, girovagando di locale in locale, forse per non pensare a lei..

Non potevano dirle una cosa simile e forse non gliela avrebbero mai detta. Luca si limitò a dire: “Era ad una festa, forse avranno bevuto un po’, l’alcool ti toglie le inibizioni e ti fa essere imprudente”, Valentina annuì, disse: “Deve essere andata così, è stata una fatalità, per quanto si cerchi di stare attenti, gli incidenti capitano, a volte proprio alle persone più prudenti…”

Claudia chiese: “I medici non si pronunciano? Non hanno detto nulla? Quando si saprà se è fuori pericolo?” Luca rispose: “Le prime ore sono le più delicate, se risponde bene alle terapie nei prossimi giorni e se non intervengono altri fattori, si può sperare che si riprenda, ma per il momento non si pronunciano, la prognosi è riservata, la cosa positiva è che l’operazione al cervello è andata bene, accontentiamoci di questo per il momento” poi aggiunse “Andrea è giovane, ha un fisico forte, ce la farà, dobbiamo solo aspettare…”

Ci fu un lungo silenzio interrotto dalla chiamata di Jim, Claudia rispose, leggermente in imbarazzo per la presenza dei suoi amici: “Ciao…. si sto bene…… sono già stata all’ospedale, dicono che l’operazione è riuscita ma bisogna aspettare e vedere come risponde alle terapie, i prossimi giorni saranno decisivi…” poi mentre camminava, si allontanò un po’ dai suoi amici e continuò: “Anche tu mi manchi, …..stasera farete un concerto meraviglioso… Ti amo…..” riagganciò e guardò Valentina e Luca che le sorridevano dolcemente: “Non sentirti in imbarazzo” disse Valentina, “E’ stato gentile a chiedere di Andrea” poi aggiunse “Sembra che siate davvero innamorati, forse mi ero sbagliata sul suo conto”, Claudia rispose: “Non importa Valentina, ciò che conta ora è che Andrea si riprenda, deve riprendersi…”

Valentina e Luca la salutarono e Luca disse: “Ci vediamo domani all’ospedale, noi pensiamo di andarci domani mattina, passiamo a prenderti se vuoi? “Si certo, grazie”, poi Valentina e Claudia si guardarono e si abbracciarono forte, i loro contrasti erano oramai dimenticati, Valentina aveva apprezzato il fatto che Claudia non avesse avuto alcuna esitazione nel decidere di tornare a Milano appena ricevuta la notizia di Andrea, ora riconosceva la sua amica di sempre, ora non si sentiva più sola…

Claudia rimasta sola, controllò che la casa fosse a posto, era esattamente come l’aveva lasciata venti giorni prima, c’era solo un po’ di odore di chiuso, spalancò le finestre, c’era ancora il sole, ma era quasi ora di cena, la piccola Matilde, sgattaiolò in giardino e si arrampicò sulla grande Magnolia dalla quale poteva saltare sul balcone della camera di Claudia.

Claudia, andò in cucina e aprì il frigo, completamente vuoto, non aveva molta fame, ma si sentiva debole, aprì la dispensa e mangiò dei crackers, poi si preparò una tazza di the e si mise sul divano, poco dopo arrivò Matilde a farle compagnia e a mangiare i suoi croccantini. Erano passati solo venti giorni e tutto era cambiato, già, la vita può cambiare in un istante, basta dimenticare di togliere il piede dall’acceleratore e rischi di passare dalla vita alla morte, in un istante…

Venne assalita dall’angoscia e decise di mettersi a letto ma prima fece una rapida doccia, infilò il pigiama e prese alcune gocce per dormire, accadeva raramente, ma quella sera era più che giustificata, stanca com’era si addormentò quasi subito con Matilde vicino che le faceva le fusa, contenta che la sua padrona fosse tornata a casa. Dormì come un sasso tutta la notte e la mattina si svegliò con il pensiero di andare a trovare Andrea all’ospedale, chiamò Valentina che le disse: “Passiamo a prenderti fra un’ora”, fece colazione e mandò un messaggio a Jim: “Amore, spero che il concerto sia andato bene, mi manchi, è stato triste svegliarsi e non trovarti accanto a me… “, Si erano separati il giorno prima e già le mancava, ma si sentiva in colpa perché anche in quel momento triste non poteva fare a meno di pensare a lui. Si vestì e poco dopo passarono a prenderla Luca e Valentina. Arrivati in ospedale trovarono la madre e la sorella di Andrea che parlavano con alcuni medici, si avvicinarono e sentirono che un medico diceva: “E’ stabile, sembra che reagisca bene alla terapia, abbiamo pensato di indurre un coma farmacologico per evitare eventuali danni al cervello”, anche se speravano che non fosse più in pericolo di vita, c’era comunque il rischio che riportasse danni gravi, come la paralisi, o la perdita di alcune funzioni cognitive e il coma farmacologico poteva scongiurare o limitare queste eventualità.

La madre e la sorella di Andrea erano molto provate, ma in qualche modo le parole di quel medico facevano pensare che il rischio più grave potesse essere scongiurato, parlarono con i tre amici e li ringraziarono, poi la madre di Andrea, rivolgendosi a Claudia disse: “So che hai dovuto interrompere la tua vacanza per venire qui, grazie per essere vicina a mio figlio”, e tutti insieme andarono a guardare Andrea attraverso il vetro della sala rianimazione, questa volta Claudia si mostrò più forte anche se vederlo immobile in quel letto le faceva provare un senso di angoscia e di impotenza molto forti, rimase qualche minuto a guardarlo cercando di trasmettergli tutto l’affetto e la forza che poteva. I tre amici salutarono i familiari di Andrea e si fermarono a parlare davanti alla macchinetta del caffè, Valentina e Luca sembravano abbastanza ottimisti, Luca disse che suo padre conosceva bene il primario del reparto e che era un medico conosciuto e molto apprezzato, Claudia si fece contagiare da quella speranza ma aveva sempre davanti a sé l’immagine del suo amico inerme in quel letto, solo quando si sarebbe risvegliato e avrebbe potuto parlargli, solo in quel momento si sarebbe tranquillizzata. L’attesa era lunga e snervante e rimanere in ospedale non serviva a nulla, salutò Valentina e Luca e se ne andò, poco dopo anche loro fecero lo stesso.

Prese un tram e scese vicino ad un parco, camminò un po’, poi si sedette su una panchina all’ombra, anche a Milano faceva piuttosto caldo, guardò il cellulare, c’era un messaggio di Jim: “Il concerto è andato bene, ma senza di te tutto è diverso… mi manchi davvero tanto….” Era così dolce leggere quelle parole, lo sentiva vicino, forse più di quanto non l’avesse sentito in alcune occasioni quando erano insieme. Si sarebbero ritrovati, ne era certa, avrebbero trovato il modo per stare insieme, per conciliare le loro vite tanto diverse, sentì un’energia positiva, quell’amore le dava la forza di affrontare le avversità della vita…

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!