“Di tanto in tanto voglio raccontare la mia storia, perchè credo che storie come queste debbano esser raccontate. Avevo 19 anni quando mi sono fidanzata con un ragazzo, di cui ero follemente innamorata. Siamo stati insieme un anno e mezzo e voglio raccontare la nostra storia.  All’inizio è stato tutto molto dolce e romantico, come ogni storia dovrebbe essere. Poi lui ha trovato lavoro ed è iniziato a cambiare, al punto tale da scattare per ogni singola cosa. Ogni nostro litigio portava alle sue mani che bloccavano i miei polsi, ma non credevo poi potesse sfociare in altro. Una sera, davanti casa mia, mi disse che non sopportava il mio cagnolino (e sembra surreale ma la cosa è andata così), perchè gli impediva di stare tranquillo mentre facevamo l’amore. Ovviamente mi misi a ridere, perchè la cosa era comica e gli diedi una spinta leggera sulla spalla, di quelle che si danno agli amici, nulla di più. Lui reagì colpendomi al viso e io ovviamente iniziai a piangere sia per il dolore che per lo spavento. Questo lo fece infuriare ancora di più e mi prese per il collo, sbattendomi contro il muro. Ho creduto di morire. Lo guardavo negli occhi ma non vedevo lui, vedevo un’altra persona, un mostro. Non l’ho denunciato e non l’ho detto a nessuno se non a distanza di mesi. Ora a 23 anni, mi pento di averlo fatto, perchè è per colpa del nostro silenzio che casi come questi continuano ad esserci. Perciò che siate donne mature, giovani ragazze , non importa. Abbiate sempre il coraggio di denunciare il mostro che vi alza un dito contro. Prima o poi forse riusciremo a far smettere questa violenza. Il primo passo è parlarne e non chiudersi nel dolore o nella paura. Un grosso abbraccio a tutte, magnifiche donne.”

Cara Elena,

Pubblico con molto piacere e molta gioia la tua lettera, sperando che possa essere motivo di forza e coraggio per le molte (anzi io direi sempre troppe) donne che come te hanno subito, o subiscono violenze. Vorrei aggiungere alla tua condivisione che viene considerata violenza anche quella psicologica non solo quella fisica. Non aspettiamo che i segni siano visibili sul nostro corpo per reagire: dobbiamo muoverci subito, non accettare ciò che non ci fa stare bene ed essere forti affinché le molte donne vittime diventino nessuna. Un enorme in bocca al lupo a te Elena, che tu possa avere il futuro che meriti e a tutte le meravigliose donne che seguiranno il tuo esempio!

Lucia

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