Femminicidio, il sì della camera dei deputati. Ora dovrà essere approvato dal Senato.

La legge, è stata approvata dalla maggior parte della camera. 343 sì e 20 astenuti del MS5. "Non votiamo un decreto fritto misto." Nella nuova DL nuovi tipi di tutele per le vittime e tre nuovi tipi d'aggravanti.

Donne vittimi di abusi sessuali e violenze domestiche, senza contare omicidi, sono le notizie all’ordine del giorno. Non è una novità. Manifestazioni, storie di “ragazze sopravvissute” al proprio ragazzo violento, anche alcuni VIP ne prendono parte, basti ricordare il discorso di Luciana Littizzetto a Sanremo 2013 contro la violenza sulle donne. Ma senza una buona legge che le tuteli, nessuna donna può riuscire a farsi rispettare.

Ma finalmente, alla Camera dei Deputati passa il decreto legge sul femminicidio con 343 sì, votati da Pd, Pdl e Scelta Civica. M5S, Lega e Sel si sono astenuti dal votare. Ora la quasi legge passerà al Senato per una rapida visione e un “via libera” rapido, visto che il decreto ha una scadenza, il 15 Ottobre.

Il decreto, modificato in più parti, introduce tre aggravanti in più:
– quando la violenza è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o del partner pure se non convivente;

-per chi commette maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori su donne incinta;
-per la violenza commessa alla presenza di minori di 18 anni.

Per gli stalker, per lo meno quelli già indicati come tali, verranno “perseguitati”, intercettati e verranno sottoposti all’uso del braccialetto elettronico, in caso di allontanamento dalla casa famigliare.

Inoltre, nuove tutele per le donne. Le segnalazioni fatte davanti ad un commissariato potranno essere, all’inizio anche in forma anonima, per evitare ritorsioni all’inizio del procedimento. Contro le ritorsioni sarà previsto una querela non revocabile per minacce e violenze molto gravi, revocabili per i reati meno gravi di stalking. E come misure di prevenzione “anti violenza”, gli stalker, per curare la loro “ossessione” potranno essere indirizzati verso consultori famigliari, centri di salute mentali e Sert (i servizi per le dipendenze). Tutelate anche le donne immigrate, che se vittime di violenze domestiche, potranno disporre di un permesso di soggiorno speciale.

Per quanto riguarda il trattenersi dal voto del M5S, Sel e Lega è motivato da, sembra, una modifica al decreto, per la sua natura di dl omnibus. Oltre alle norme per il contrasto al femminicidio, sono state state inserite anche misure in tema di sicurezza pubblica ribattezzate da M5s e Sel “anti-No Tav”: ” i militari potranno essere utilizzati anche per servizi di vigilanza a “siti ed obiettivi sensibili” come il cantiere dell’Alta velocità ferroviaria a Chiomonte.”
Inoltre, una sezione specifica del decreto, è dedicato alle province, in cui si boccia l’intenzione di tagliare le sedi comunali delle cittadine al di sotto dei 60’000 abitanti, previsto dalla legge “salva-italia” del governo Monti. Eliminato quindi l’articolo 12 dello stesso decreto, per ora le provincie si sono “salvate”.

Che dire, quando si dice ” TUTTO E SUBITO.”!

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