Maya è una ragazza apparentemente come molte. Siede composta al bar, fa attenzione a come parla ed è generalmente pacata.
Ma c’è una cosa che squilibra totalmente la sua esistenza:
le vespe, le api, i calabroni, sfecidi, icneumonidi, scoliidi, mutillidi…. o qualsiasi oggetto volante non identificato.
È capace di schizzare alla velocità della luce da una sedia, di pronunciare frasi in aramaico antico e di buttare per aria qualsiasi cosa abbia tra le mani se colta di sprovvista da uno spiacevole portatore di pungiglione.
Una volta, mentre Maya discuteva del suo profondo odio per questi insetti, un amico di famiglia la riprese ricordandole che  quegli esserini in generale e le api in particolare, erano indispensabili per il ciclo vitale degli alimenti e che era quasi impossibile che pungessero perchè avrebbero perso la vita.
Così Maya, esperta sull’argomento, prima precisò che solo le api muoiono se pungono qualche povero sventurato e poi incalzò, con tanto di pathos, ricordando un episodio della sua infanzia in cui mentre portava dei fiori di campo sulla tomba del suo pesciolino rosso Reddy, un’ape malefica la punse improvvisamente sulla gamba senza alcuna ragione e che da quel momento ha cominciato ad odiare profondamente qualsiasi essere munito di pungiglione.

Maya è amante del mare e dell’estate in generale ma se c’è una cosa che le fa amare l’autunno ed ancor più l’inverno è proprio lo sterminio di quelle piccole bastarde a sei zampe.  Quando andava al mare infatti,  era continuamente in stato allerta. Mentre prendeva il sole si guardava freneticamente intorno e non appena scorgeva un insetto all’orizzonte fuggiva verso la riva tuffandosi velocemente in acqua dove sperava di non essere mai raggiunta.
Anche durante i pranzi di famiglia all’aperto, la storia della fuga si ripeteva ed anche durante passeggiate romantiche è capace di trasformare un momento dolcissimo in un momento tragicomico divincolandosi dal fidanzato e fuggendo lontano scatenando il panico nella folla.  Maya e gli insetti dunque non sono un binomio vincente. Dove c’è una non possono esserci gli altri. Quando malauguratamente una vespa decide di invadere il suo spazio vitale, costringe Davide (il suo fidanzato) a distruggere l’insetto ed una volta spiaccicato sotto una pantofola, Maya lo abbraccia energicamente urlando “Sei il mio eroe!”  poi saltando e canticchiando canzoni si avvicina ai poveri resti della piccola vespa sbeffeggiandola, assicurandosi che non possa mai più far del male a nessuno e chi la conosce, sa bene di cosa si tratta!

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