In un clima di grande emozione e commozione, alla fine di una sfilata che ha visto predominare il total black e i tessuti denim, Marc Jacobs si è goduto la sua chiamata alla ribalta ed ha dedicato le sue creazioni a Robert Duffy (suo braccio destro e presidente di Marc Jacobs International) e allo stesso Arnault. Tra gli applausi scroscianti lo stilista ha aggiunto: «All my love, always». Le ragioni del “divorzio” infatti, non sembrerebbero esser state spinte da contrasti interni, bensì dalla volontà di Jacobs di focalizzarsi sulla linea di moda da lui creata.

Non mancano i pronostici per quanto riguarda la successione. Qualcuno sussurra il nome di Nicolas Ghesquière, ex direttore artistico di Balenciaga, il quale, stando agli ultimi rumors, avrebbe già preso contatti con la maison.

Comunque si chiami il successore di Marc Jacobs, l’ eredità da raccogliere avrà un peso non indifferente. Si conclude un sodalizio tra i più proficui che la storia della moda ricordi. Lo stilista ha lasciato un’impronta inconfondibile nello stile iconico e sempiterno della maison, svecchiandolo, sdrammatizzandolo, coniugandolo con una sconfinata vena di creatività e di ironia e combinandolo con l’arte in tutte le sue forme. Un’arte della quale non potremo non sentire la mancanza.

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