Per chi se le fosse perse:

(prima puntata, clicca qui.)

(seconda puntata, clicca qui.)

(terza puntata, clicca qui.)

(quarta puntata, clicca qui.)

 

 

Claudia tornò in camera per riordinare le idee, si sdraiò sul letto e cercò di immaginare come sarebbe stato vivere con Jim, l’idea la elettrizzava e le faceva un po’ paura, ma il desiderio di averlo vicino era più forte della paura, aveva deciso di vivere fino in fondo quella storia appena iniziata senza chiedersi quanto sarebbe durata, lei che per tutta la vita aveva pianificato ogni cosa, con i genitori che l’avevano spinta a laurearsi in ingegneria per seguire le orme del padre e lavorare un giorno nell’azienda di famiglia, lei che invece avrebbe voluto studiare medicina ma non era stata abbastanza determinata e alla fine aveva deciso che era meno complicato assecondare i desideri altrui e ora si trovava a fare la consulente sottopagata e precaria in uno studio dopo che l’azienda di famiglia era fallita e il padre si era spento lentamente per il dispiacere, raggiungendo la madre morta quando Claudia aveva 19 anni. In pochi minuti stava facendo il bilancio della sua vita rendendosi conto che non si lasciava molto alle spalle, nessun legame, a parte gli amici, una zia, la sua amatissima gatta Matilde che aveva lasciato alla zia perché se ne prendesse cura durante le vacanze e quella grande casa dove era nata, troppo grande per lei, piena di ricordi belli ma anche molto dolorosi.

Questi pensieri l’avevano rattristata, così decise di mettere un costume e scendere in spiaggia. Uscita dall’ascensore vide Andrea che stava raggiungendo il campo di beach volley, avrebbe voluto evitarlo, ma lui la vide ed andò verso di lei: “Come stai?”, “Tutto bene” rispose Claudia cercando di non guardarlo negli occhi, ma lui insistette: “Ti ho chiamata ieri sera, non hai risposto al telefono e neanche quando ho bussato alla porta della tua camera”. Claudia pensò che era inutile continuare con la scusa dell’influenza e rispose: “Lo so, ci sono delle cose di cui devo parlarvi, ma non ora”. Andrea la fissò, con lo sguardo di chi si aspetta di ricevere una pessima notizia, disse che doveva raggiungere Luca per il torneo, girò le spalle andandosene di corsa, come se starle vicino gli facesse troppo male. Claudia si fermò al bar per bere un caffè, era assorta nei suoi pensieri, quando sentì una mano sulla spalla, era Valentina, si sedettero insieme, ci fu un lungo silenzio, poi Claudia disse: “Domani lascerò l’albergo” Valentina rimase in silenzio ma non sembrava sorpresa, infatti disse: “Ti ho vista stamattina mentre arrivavi in moto con quel tipo. Era lui vero? Jim? Si chiama così, giusto?. “Si, si chiama Jim” “Valentina, mi dispiace andarmene via in questo modo. Mi ha chiesto di andare a stare con lui, lo so, è successo tutto talmente in fretta, so che ti sembrerò un’incosciente ma non mi ero mai sentita così prima, ho deciso che voglio vivere questa storia, ovunque mi porti”. Valentina osservò Claudia, poi guardò il mare e bevve il suo caffè oramai quasi freddo, come il suo rapporto con Claudia.  Non riconosceva più la sua amica di sempre, la ragazza saggia, razionale che aveva conosciuto all’università, quella che voleva costruire la sua vita, avere una famiglia, la sentiva lontana, anche se continuava a volerle bene, non riusciva più a capirla, una volta erano complici, avevano gli stessi obiettivi nella vita, ora aveva di fronte una persona diversa, capiva che la stava perdendo e questo la faceva sentire sola, in un certo senso tradita. “Oramai hai deciso, cosa ti aspetti che ti dica?” “Non mi aspetto nulla, so bene che non approvi ciò che sto facendo e posso capirlo, anche io qualche mese fa non avrei immaginato di poter fare una scelta come questa, ma ho capito che la vita cambia continuamente Valentina e quando credi di poter pianificare ogni cosa, illudendoti di avere il controllo totale delle tue scelte, succede qualcosa che la sconvolge e ti costringe a ricominciare e allora capisci che la vita, senza chiederti il permesso, ti trascina dove vuole, come un fiume in piena. Una volta avevo paura di seguire i miei desideri fino in fondo, mi sentivo sicura solo facendo scelte condivise, solo avendo l’approvazione di chi mi stava vicino e in questo modo mi illudevo di essere al sicuro”. “Quindi ora sai finalmente quello che vuoi? Sei disposta a seguire uno sconosciuto, senza sapere nulla di lui, uno che sarà circondato di donne, perché è affascinante, è quasi una rock star, indubbiamente un ragazzo bellissimo e ne è certamente consapevole, e tu potresti essere una delle tante che decide di ospitare periodicamente, preso dell’enfasi della passione, ma già…, dimenticavo tu sei pazzamente innamorata… E lui?” “Credo lo sia anche lui, ma ciò che più conta è che lo sia io, non mi faccio sterili domande e se anche dovesse finire fra una settimana, sarei stata felice comunque, ma non mi aspetto che tu possa capirlo”. Rispose all’amica la quale si alzò, e con tono dure le disse: “Ti auguro buona fortuna, anche se sinceramente non vedo i presupposti per cui questa storia possa avere un futuro, spero tu non debba pentirtene, ti stai comportando proprio come una ragazzina, hai illuso Andrea andandoci a letto e il giorno dopo decidi di andare a stare con un musicista che hai visto due volte! O mi sbaglio?” Claudia la guardava incredula, senza riuscire a trovare le parole per reagire. Perché tanta rabbia? Che diritto aveva di trattarla in quel modo, tirando in ballo Andrea, facendola passare per quella che aveva sedotto e abbandonato il “povero ragazzo indifeso”. “Comunque non è un mio problema” concluse Valentina alzandosi di scatto e lasciando l’amica attonita, incredula e umiliata. Claudia la guardava allontanarsi e avrebbe voluto gridarle in faccia tutta la sua delusione, ma rimase seduta e pianse dalla rabbia. Poi andò in spiaggia e rimase a lungo da sola, sdraiata sotto l’ombrellone, amareggiata e offesa dal comportamento dell’amica, intorno c’era il solito caos, ma lei era assorta nei suoi pensieri mentre ascoltava in cuffia alcuni brani che le aveva registrato Jim,  sentiva il bisogno di chiamarlo, ascoltare la sua voce, e lui, come se le avesse letto nel pensiero la precedette: “Ciao tesoro, come stai?” “Stavo ascoltando i pezzi che mi hai registrato, pensavo a te e a domani”, “Anch’io stavo pensando a te… Hai parlato con i tuoi amici” “Ho parlato solo con Valentina, non è stato facile, stasera a cena lo dirò anche agli altri”, “Hai una voce strana” rispose Jim, “Sei ancora sicura di volerlo?” “Si certo che sono sicura, e tu?”. “Io vorrei che fossi già con me” “Ma io sono già con te”, disse Claudia e lui le rispose: “Claudia sei meravigliosa…” e poi ci fu un lungo silenzio. “Passo a prenderti domattina con un taxi, va bene per le 10 o preferisci più tardi? “Va benissimo alle 10, stasera preparo le valigie”. “Claudia, guarda che puoi dire ai tuoi amici che possono venire a trovarti quando vogliono, senza problemi, voglio che tu ti senta completamente libera”. “Per il momento è meglio di no, poi ti spiegherò, comunque grazie amore”, disse stupendosi di averlo chiamato così. Jim con voce emozionata le disse: “E’ la prima volta che mi chiami amore…..è bellissimo”. Claudia, si sentiva strana, aveva quasi voglia di piangere per la gioia e per le tante emozioni che aveva accumulato in poche ore, era sicura di ciò che provava, ma sentiva che la sua vita sarebbe cambiata profondamente e questo le faceva un po’ paura e disse a Jim: “E’ la prima volta, ma è quello che provo per te”. “Anche io provo lo stesso per te Claudia”, le rispose Jim, ma odio parlare di queste cose al telefono, vorrei che fossi qui”, disse sospirando. “A domani Jim” “A domani Claudia”.

Claudia riagganciò mentre le scendevano alcune lacrime.

Arrivò l’ora di cena, e i quattro amici si trovarono al solito tavolo, l’atmosfera era tesa, Valentina aveva già parlato con Andrea per prepararlo alla “tragica” notizia, Andrea aveva raccontato tutto a Luca che non era particolarmente sorpreso ed era l’unico a sembrare sereno e ad avere un atteggiamento normale con l’amica. Claudia disse con una semplicità disarmante: “Ho incontrato una persona e ci siamo innamorati, mi ha chiesto di andare a stare da lui ed ho accettato” poi aggiunse “mi dispiace lasciarvi, siete i miei più cari amici e vi voglio bene e so che vi sta a cuore la mia vita”. Valentina e Andrea non dissero nulla, Andrea sembrava pietrificato. Luca disse: “E’ la tua vita, hai diritto di viverla come vuoi, io rimarrò comunque tuo amico” ed aggiunse scherzando, per tentare di allentare la tensione: “soprattutto se mi farai entrare gratis ai concerti”. Claudia gli sorrise e lui le fece l’occhiolino per farle capire che era dalla sua parte”. Finita la cena si salutarono, Valentina e Andrea se ne andarono e Luca vedendo Claudia un po’ provata rimase a chiacchierare con lei. “Non mi aspettavo che sarebbe stato semplice, ma gli amici non dovrebbero giudicare, dovrebbero sforzarsi di capire anche se non approvano, invece… mi sembrava di essere davanti ad un tribunale, che rabbia…” “Dai non prendertela, lo sai Valentina fa sempre la parte della mammina, magari se ogni tanto si facesse una sana scopata sarebbe meno incline a sputare sentenze e Andrea, lo conosciamo, lui si fa i suoi film, come ha fatto con te, io l’ho avvertito, ho cercato di fargli capire che difficilmente due persone che sono state amici per anni possano diventare qualcosa di più e poi ognuno è responsabile delle proprie scelte e deve prendersi le proprie responsabilità”. Claudia lo ascoltava e si sentiva sollevata, sapeva che dietro l’aspetto ironico di Luca si celava una persona intelligente e sensibile e che spesso la sua ironia era un modo per sdrammatizzare le situazioni spiacevoli della vita. Passeggiarono un po’, ricordando i cosiddetti vecchi tempi, poi, si fece tardi e si salutarono, Luca abbracciando Claudia disse: “Vivi la tua vita, segui i tuoi sogni, sei intelligente e non hai bisogno di santi protettori, se le cose non dovessero andare come ti aspetti, potrai sempre andartene, sappi che puoi contare sempre su di me, e superato lo shock di stasera credo che anche i due martiri capiranno e ti saranno vicini” “Lo spero Luca, grazie di tutto”.

Claudia, continuò a passeggiare un po’ sulla spiaggia, si sedette su uno scoglio a guardare il mare, quell’eterno movimento al cui confronto le nostre vite sembrano granelli di sabbia rimescolati dalle onde.

Quella notte era troppo eccitata per dormire, si sentiva come deve sentirsi una ragazza che si sposerà l’indomani. Preparò con cura le valigie e fece una lunga doccia, poi si mise a letto pensando a Jim, a quanto desiderava averlo vicino. Si addormentò molto tardi. La risvegliò la telefonata di Jim: “Ciao amore, ti ho svegliata? Sei pronta?” Claudia rispose stiracchiandosi, “Si, amore”, poi guardò l’orologio erano già le 9, poco dopo infatti suonò la sveglia, Jim disse, “Arrivo alle 10, forse anche un po’ prima, ma tu non preoccuparti, ti aspetto”. “Ok amore, a dopo”.

Claudia si preparò, scese a fare colazione, si guardò intorno, non c’era nessuno dei suoi amici, lasciò le valigie nella hall ed ebbe la tentazione di bussare alla porta di Valentina per salutarla, ma il ricordo della conversazione della sera prima la frenò, uscì a vedere se Jim fosse già arrivato, ma era ancora presto, in effetti si era preparata in un lampo e allora andò a sedersi su una panchina nel giardino dell’hotel, non c’era nessuno, si vedeva in lontananza la spiaggia già piena di gente, poi arrivò il messaggio di Jim: “Sono arrivato, ti aspetto”. Claudia prese le valigie, diede un’ultima rapida occhiata in cerca dei suoi amici ma non vide nessuno, allora con il cuore che batteva forte raggiunse il taxi dove Jim la stava aspettando, il taxista caricò i bagagli e lei entrò abbracciando il suo Jim, sentiva il suo cuore battere forte, era emozionato quanto lei. Si guardarono felici, si baciarono e rimasero abbracciati per tutto il viaggio, Jim le accarezzava i capelli, le sorrideva, lei lo guardava incantata e innamorata. Arrivarono alla villa, scesero dal taxi, Jim prese le valigie ed entrarono, i ragazzi la salutarono un po’ assonnati, Jim e Claudia salirono in mansarda, appoggiarono le valigie in un angolo e si abbracciarono. Jim notò che Claudia era un po’ agitata e la strinse forte, dicendole “Non devi sentirti a disagio”, Claudia disse che era solo un po’ stanca perché non aveva dormito, in realtà, nonostante fosse felice di essere con Jim, si sentiva un po’ strana, sapeva che la sua vita sarebbe cambiata e i cambiamenti fanno sempre un po’ paura. Jim intuì le sensazioni che provava Claudia la prese per mano e la portò nella sua camera, si sedettero sul letto e Jim le disse: “Se vuoi riposare, ti lascio tranquilla”, ma Claudia lo guardò e lo strinse a se, si sdraiarono sul letto e rimasero un po’ così, abbracciati, senza parlare. Claudia si addormentò mentre Jim la accarezzava, dormì forse un’ora e quando si risvegliò lo vide sdraiato accanto a lei che la guardava sorridendole dolcemente Le disse intenerito: “Ti sei addormentata come un cucciolo”. Si abbracciarono e il desiderio cominciò a crescere, Claudia intuì che lui, non avrebbe fatto il primo passo per non forzarla allora prese l’iniziativa e dolcemente, senza smettere di guardarlo negli occhi, iniziò a sbottonargli la camicia e a baciarlo, allora lui la prese fra le braccia e dolcemente iniziarono a fare l’amore.

Claudia aveva la testa appoggiata sul petto di Jim, sentiva il suo respiro, il battito del suo cuore, pensò che non aveva bisogno di nient’altro, provava un senso di pace, come se fosse in totale armonia con l’universo. Guardava la stanza di Jim, un po’ spoglia, con un armadio semiaperto, sul soffitto un finestra dalla quale si vedeva il cielo, sembrava davvero il luogo ideale per riflettere, rifugiarsi lontano da tutti. Per un momento pensò che aveva invaso quel territorio, chissà se Jim si sarebbe pentito di averle chiesto di condividerlo.

Il silenzio venne interrotto dallo squillo del telefono di Jim, il quale dovette alzarsi per prendere il cellulare rimasto nella tasca dei pantaloni, esitò un momento prima di rispondere, dopo aver visto da chi proveniva la chiamata, rispose in inglese, inizialmente il suo tono era abbastanza tranquillo, poi ci fu una pausa e la sua voce divenne preoccupata, si voltò verso Claudia, per cercare il suo sguardo, poi scambiò ancora alcune parole e riagganciò. Claudia notò nel suo sguardo un velo di tristezza e preoccupazione e gli chiese: “E’ successo qualcosa?” “Era mia madre..non ci sentivamo da parecchio tempo…”. Ritornò a letto, si sdraiò accanto a Claudia, la abbracciò, le sorrise, ma Claudia capiva che quella chiamata lo aveva turbato, allora gli disse, accarezzandogli i capelli: “Io sono qui con te, se c’è qualcosa che ti rattrista….” Jim la interruppe dicendo: “Niente può rattristarmi se tu sei con me”, Claudia non voleva far cadere il discorso e continuando a guardarlo negli occhi, gli chiese: “Raccontami qualcosa di te. “Dove sei nato? Parli perfettamente l’italiano, ma non sei italiano vero?” Jim la accontentò e iniziò a raccontarle la sua vita. Era nato nella Contea di Los Angeles, a Claremont, era figlio unico, la madre Emily, una giovane e promettente pittrice, aveva conosciuto e sposato un ricco diplomatico inglese che aveva diversi anni più di lei, era rimasta subito incinta e i genitori di lei l’avevano spinta a sposarsi anche perché Edward, il padre di Jim era quello che si dice un buon partito. Si erano sposati a Los Angeles dove avevano vissuto per circa tre anni, poi il padre di Jim fu chiamato a Londra e andarono a vivere per quattro anni nella tenuta di famiglia di Edward. Emily, non fu mai del tutto accettata dalla spocchiosa ed aristocratica famiglia di Edward, che a causa delle origini americane e borghesi di Emily, non la considerò mai degna di far parte della famiglia, oltretutto non comprendendo le sue velleità artistiche. I continui litigi dei due coniugi a causa delle ingerenze della famiglia e la lontananza da casa avevano reso fragile la madre di Jim, che cadde in depressione e tentò il suicidio quando Jim aveva appena 8 anni, dopo circa un anno, ad Edward venne offerta l’opportunità di trasferirsi in Italia, a Firenze, dove tutta la famiglia visse abbastanza serenamente per un lungo periodo di tempo, nel quale la madre Emily ebbe anche modo di affermarsi come pittrice e Jim, che era uno spirito libero come la madre, scontrandosi aspramente con il padre che avrebbe voluto seguisse la carriera diplomatica, andandosene di casa a 18 anni, iniziò i suoi studi di musica al conservatorio. I rapporti con il padre furono sempre difficili, fino alla rottura totale, quando la madre si ammalò nuovamente di una grave depressione e Jim ne ritenne responsabile il padre.

Jim aveva avuto un’infanzia e un’adolescenza difficile anche se agiata e a causa del carattere rigido del padre e della fragilità della madre era sempre stato un ragazzo ribelle che mal tollerava le regole e le convenzioni. Quando se ne andò di casa, dovette mantenersi da solo, facendo talvolta lavori umili, pur di seguire la sua passione per la musica, la madre, all’insaputa del padre cercava di aiutarlo e sostenerlo anche economicamente ma Jim anche se le era legato affettivamente non voleva dipendere da nessuno, accettava il suo aiuto solo quando non poteva farne a meno.

Trascorse un lungo periodo viaggiando, conoscendo gente, per lo più musicisti, suonando nei locali a Londra, Parigi, Berlino, poi ritornò in America, dove perfezionò i suoi studi di Chitarra e dove conobbe Robert il batterista e insieme decisero di creare i Blue Rain dopo aver conosciuto Klaus il tastierista e Paolo bassista e seconda chitarra.

Iniziarono ad avere un discreto successo suonando nei locali. Una loro demo registrata in studio fu inviata a molte etichette discografiche: tra le varie risposte, la più convincente fu quella della Century Media, un etichetta indipendente, con la quale firmarono il primo contratto discografico. Tre mesi dopo iniziò il tour negli Stati Uniti per promuovere il loro primo lavoro “Strange World”, nel quale oltre a pezzi inediti scritti da Jim c’erano alcuni classici del rock, rivisitati e arrangiati in chiave moderna. I Blue Rain, erano quel che si dice un gruppo emergente, di nicchia, non facevano musica “commerciale” ma il loro primo album aveva ottenuto il consenso e la curiosità della critica specializzata e un ottimo successo di pubblico, per questo motivo il loro agente aveva organizzato una serie di concerti per promuovere l’album nel periodo estivo a Formentera e Ibiza, località ideali perché frequentate anche da gente famosa con importanti agganci nel mondo della produzione discografica.

Dopo aver ascoltato Jim raccontare la sua vita Claudia lo sentì ancora più vicino, intuì che oltre alla grande sicurezza mostrata sul palco era dotato di una sensibilità non comune che celava un conflitto interiore. Per quanto le loro esperienze fossero state molto diverse lo sentiva uno spirito affine. Lui era un uomo libero, totalmente anticonformista, ciò che lei non aveva mai avuto il coraggio di essere. Non se lo immaginava a vivere stabilmente in un luogo, comprare una casa, mettere su famiglia, ma era proprio questa sua personalità così unica, carismatica, ad averla conquistata e capiva che se voleva stare con lui avrebbe dovuto accettare l’idea di una vita lontana dalla tranquilla routine alla quale era stata abituata fino a poco tempo prima ma che negli ultimi tempi non la soddisfaceva più. Jim era arrivato all’improvviso, ma anche nel momento giusto, in cui Claudia sentiva un forte desiderio di cambiamento.

 

 

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!