Sarà introdotta nuovamente una vecchia legge che comparve nei primi anni ’90 ma che purtroppo non ha mai avuto un’adeguata applicazione se non i rari casi.

L’attenzione per l’ambiente passa spesso in secondo piano: il nome della legge in questione era “legge Rutelli” ed introduceva l’obbligo di piantare un giovane albero ogni volta in cui un bambino veniva registrato all’anagrafe. Uno scopo di tutto rispetto, per ampliare e promuovere il verde anche in spazi cittadini. Questa norma ora diventerà operativa e l’aspetto di molte città potrebbe finalmente modificarsi, rendendo grazie alla natura, con l’incremento di verdi aree urbane.

Il comunicato ufficiale sottolinea:

“Due le principali revisioni alla vecchia legge: la prima prevede che i nuovi alberi vengano piantati non soltanto in occasione della venuta al mondo di ciascun neonato ma anche ogni qual volta un bimbo adottato entra a far parte di una famiglia del Comune; la seconda restringe i destinatari della legge esclusivamente alle cittadine con popolazione superiore alle 15 000 unità.”

I tempi della piantumazione dovranno avvenire entro sei mesi di distanza dalla nascita, o dall’adozione, e non oltre il primo anno. Tale legge si spera possa aiutare a contrastare la perdita di tutte le zone verdi delle città che secondo i dati ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) avanzerebbero di otto metri quadri al secondo. L’impatto ambientale sarebbe davvero positivo.

Il compito dei Comuni sarà quello di informare l’ente preposto alla vigilanza sulle tipologie di alberi scelti, sui luoghi e sui tempi in cui si è piantato: a fine anno, inoltre, dovrà essere compilato un censimento degli alberi. Un ottimo inizio, nonostante il tasso di natalità in Italia si sia drasticamente abbassato. 

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