Una notizia resa nota al mondo solo poco fa: lui era il ricercato numero uno al mondo, quello accusato di tante morti e sofferenza e dell’attacco terroristico più grande degli ultimi anni. Eppure il leader di Al Qaeda Osama Bin Laden fu fermato dalla polizia nel 2002 per eccesso di velocità e lasciato andare. Sembra una barzelletta ma non è così. 

I fatti sono accaduti su una strada della valle dello Swat, in Pakistan.

A bordo dell’auto guidata da Bin Laden almeno tre arabi, due uomini e una donna: l’uomo più ricercato sulla faccia della terra e uno dei suoi due storici guardaspalle, Ibrahim a-Kuwaiticon, la moglie. Avevano tutti abbandonato il rifugio per andare in un mercato della zona a concludere affari non ben specificati. 

Difficile ipotizzare se il poliziotto avesse riconosciuto o meno lo sceicco del terrore.  Ma come è possibile? Forse è stato convinto o minacciato a non sporgere denuncia.

“Questo retroscena inedito è uno dei tanti contenuti in un dossier di 336 pagine, elaborato dalla cosiddetta “Commissione Abbottabad” messa in piedi dal Pakistan all’indomani del raid segreto Usa della notte del 2 maggio 2011 che costò la vita a Bin Laden e quattro uomini del suo clan. Il report cartaceo della Commissione è stato bruciato ed è rimasto segreto fino a una manciata di ore fa quando Al Jazeera non lo ha pubblicato in formato Pdf sul suo sito.”

Quando lo sceicco usciva all’aperto indossava sempre un cappello da cowboy per evitare di essere identificato.

Assurdo.

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