Il capo della procura di Trani, Carlo Maria Capristo, racconta ai giornalisti le motivazioni dell’arresto di una maestra di asilo di Berletta, sottolineando la gravità dei fatti:

“Li colpisce, li trascina come sacchi, li scaraventa sui banchi, pesta i loro piedini e le mani se camminano carponi e, davanti a un gesto affettuoso fra due bambini, reagisce con una tirata di orecchie. 

Basta poco a infastidirla. Mentre, seduta a un banco, aiuta a dipingere un bambino, un altro avvicina il suo foglio. Questo le fa perdere la calma al punto da lasciare il pennello per colpire al petto il bimbo, sfilargli la sedia con violenza e lasciarlo disteso sul pavimento a piangere. Con l’altra mano tiene un panino e appena può lo morde, tanto non la turba quello che ha fatto.”

Parole che colpiscono profondamente. La donna è stata arrestata dopo la denuncia di alcuni genitori che hanno piazzato le telecamere nell’asilo di Beretta: le immagini hanno incastrato immediatamente la donna, non lasciando alcun dubbio. Inizialmente le madri dei bambini non avevano dato peso a graffi e altri segni sul corpo dei figli, con la convinzione che fossero semplicemente le tracce della vivacità dei piccoli. 

video-shock-asiloUno di loro però, a soli tre anni e mezzo, ha deciso di raccontare tutto ai genitori che hanno denunciato il fatto ai carabinieri. Ai racconti di quel bambino si sono aggiunti quelli degli altri compagni di classe. Una psicologa ha quindi ascoltato i loro sfoghi e poi le telecamere han fatto il resto.

Ieri pomeriggio, i militari hanno arrestato la maestra, una 43enne del posto che insegna da oltre dieci anni, la maggior parte dei quali trascorsi in una scuola dell’infanzia privata. Era da soli tre anni che aveva cominciato a lavorare per il pubblico, ogni volta in scuole diverse, da settembre scorso in quella, alla periferia della città, dove si sono concentrate le indagini.  

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