Il sesso anale è ancora spesso, e per molte persone, un grande tabù. Molte donne sono intimorite da racconti più o meno veritieri di amiche reali o “virtuali” conosciute tramite forum.

Se ne parla poco e con grande imbarazzo. Al di là degli ostacoli psicologici, che sono principalmente imposti dalla morale con cui siamo state abituate a confrontarci, il primo scoglio è sicuramente la paura del dolore: esistono però (e li vedremo più avanti) degli stratagemmi per rendere il rapporto anale meno doloroso e più piacevole, a cominciare da una corretta lubrificazione.

Per scherzarci un po’ su e per cercare di fare un piccolo passo verso l’abbattimento di questo tabù culturale, abbiamo deciso di rivelarvi 5 piccoli “segreti” del sesso anale.

5 curiosità per un’insolita penetrazione che potrebbe regalarci qualche sorpresa, rivelandosi più stuzzicante e piacevole del previsto.

1. Prevenire infezioni e rischi

Il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili è piuttosto elevato, per tale ragione durante il rapporto anale è meglio utilizzare sempre il preservativo.

Da evitare assolutamente il passaggio dal sesso anale a quello vaginale, visto che i germi presenti nel retto potrebbero infettare la vagina. In questi casi sarà fondamentale, prima di passare dal rapporto anale a quello vaginale, lavare con cura i genitali e, ovviamente, utilizzare un preservativo nuovo.

2. Il sesso anale piace agli uomini

Il 30% dei maschi pratica abitualmente il sesso anale. I maschi apprezzano particolarmente questa pratica, poiché, dal punto di vista meramente fisico, lo sfintere anale riesce a comprimere meglio il pene rispetto alla vagina.

Di conseguenza, questa pratica assicura agli uomini una maggiore stimolazione e quindi orgasmi più facili da raggiungere e più potenti.

Non c’è solo la motivazione fisica: in parte la trasgressione e l’idea di tabù e in parte la sensazione di possedere in modo ancora più intimo la partner rendono il sesso anale ancora più stuzzicante per gli uomini.

3. La paura delle donne

Le donne che riescono a lasciarsi andare durante questa pratica sono veramente poche: solo il 12%  ha dichiarato di aver apprezzato il sesso anale e di praticarlo in maniera abituale.

Molte, tantissime altre la rifiutano a prescindere, in maggior parte perché timorose del dolore fisico e altre perché o poco disposte ad essere dominate o restie da un punto di vista morale.

4. La sodomia? Pratica fuorilegge

I nobili romani erano soliti sodomizzare i propri schiavi per affermare il proprio potere su quest’ultimi.  In seguito, per circa 3 secoli (dal XIII al XVIII) questa pratica fu bandita. Coloro che si macchiavano del reato di sodomia venivano puniti con la morte sul rogo.

Chi contraeva dei rapporti anali era additato come immorale. Un decreto in grado di resistere fino ai giorni nostri, visto che in ben 13 stati USA la sodomia è stata sdoganata solo in tempi molto recenti: l’abolizione del suddetto decreto è avvenuta, infatti, solo nel 2003.

5. Delicatezza prima di tutto: lubrificanti e cautela

Le paure femminili non sono inutili. L’orifizio anale è piuttosto delicato e per assicurarsi un intenso godimento e limitare il dolore, è fondamentale lubrificare la zona con cura. Per farlo, niente di meglio dei lubrificanti a base di silicone o acqua (i migliori: sono quelli profumati e adatti anche al sesso orale e non presentano controindicazioni di sorta); meglio evitare invece la vaselina.

La penetrazione anale deve essere “soft”: l’ideale è che sia lenta e graduale. Meglio massaggiare prima l’ano per rilassarlo (per i più audaci esiste anche la pratica del rimming o anilingus, che consiste appunto nello stimolare la parte con la lingua lubrificandola) e introdurre un dito (o, sempre gradualmente, più dita) prima dell’ingresso del membro.

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