Siamo nell’era di Internet, di Facebook, di Twitter e comincio seriamente a pensare che non ci sia più spazio per le relazioni umane se non attraverso il cyber-spazio. Al giorno d’oggi se vogliamo fare la spesa ci colleghiamo e con un semplice clik dopo qualche ora ti arriva comodamente a casa, stiamo perfino riconsiderando l’idea del tanto amatissimo e vecchio shopping con le amiche sostituendolo con una carta di credito in mano davanti a portali che ci mostrano modelli, taglie e colori e quindi perché andare in negozio se è il negozio che può venire da noi?!

E così succede che anche le relazioni umane. Stiamo passando da una chiacchierata faccia a faccia a una chattata sul social network di turno. E vi dirò di più non solo le relazioni con persone che conosciamo e che fanno parte della nostra vita ma sopratutto i nuovi approcci con emeriti sconosciuti diventano richieste di amicizia. E certo, è molto più semplice sfogliare il catalogo Facebook, vedere se ci piace qualcuno e mandargli una bella richiesta di amicizia per cominciare magari una bella chiacchierata impersonale su una squallida chat dove non possiamo vedere le sfumature, il tono di voce, il sorriso, gli occhi dell’altro. E perché dovremmo correre il rischio di fare il primo passo alla vecchia maniera, quella in cui ci avviciniamo semplicemente a un’altro essere umano in un pub o in una libreria facendo magari una brutta figura se l’altro non è interessato quando possiamo semplicemente “aggiungerlo” ai nostri “amici” e vedere se accetta, così semmai non lo facesse la nostra faccia è salva.

E’ successo anche a me. Certo non era intenzionale devo dire la verità. Il fatto è questo qualche mese fa richiedo l’amicizia a una pagina Facebook di cui m’interessava conoscere gli eventi in programma, non era infatti una persona che non conoscevo e che magari mi piaceva dalla foto, no direi piuttosto che ero interessata ad avere informazioni in merito a quel tipo di situazione, come quando si richiede l’amicizia a un ristorante, un locale o un hotel insomma. Solo che qualche mese più in la scopro che dietro quel profilo si nasconde un amministratore, un ragazzo più o meno della mia età che con una scusa qualunque un giorno mi scrive un messaggio.

Da lì ho scoperto quanti anni ha, come si chiama, cosa fa per vivere insomma le classiche cose di cui si parla con una persona che non si conosce. Scopro anche che vive in una città vicino alla mia. I giorni passano e lui insiste nel cercarmi, nel voler parlare con me e mi trattiene in chat per ore e ore. La cosa diventa piacevole, devo dire la verità, e così un giorno butta lì un invito o meglio sapeva che sarei dovuta andare a una serata in un locale frequentato dalle nostre parti e così mi scrive: “be se sabato vai allora dimmelo che ci vediamo lì.” La cosa è poi saltata per vari motivi come può capitare ma nonostante questo continuiamo a sentirci con regolarità. Lui continua a dirmi che è un tipo molto libero, che esce tutte le sere, che ha solo voglia di divertirsi e si stupisce dei miei interessi diversi, del fatto che per me non è importante dover uscire tutte le sere o andare sempre negli stessi posti o uscire per forza solo perché è venerdì e il venerdì si va al solito locale di turno. Questo “rapporto virtuale” va avanti per diverse settimane fino a qualche giorno fa. Non c’è stato un motivo preciso ma all’improvviso non si fa più sentire.

E così mi domando? Da quando si salta la vera conoscenza di qualcuno? Mi spiego meglio: durante questo periodo ovviamente abbiamo scoperto che siamo diversi, e vorrei ben dire, non simo mica tutti uguali a questo mondo e grazie al cielo!

Il mio stile di vita è estremamente vario, ho diversi interessi e possibilmente sono un’attimino più matura, queste sono le conclusioni che ho tratto visto che il tipo non faceva che parlare sempre e solo di argomenti come dove vai sta sera a ballare? Come è sabato e non vai in questo locale? Ma a perché tutte le ragazze siete uguali? Io sono un ragazzo a cui piacciono le donne, tutte le donne perché non sono interessato che a cose di una volta e via, insomma sempre e solo le stesse cose… e poi le donne siamo tutte uguali?!

Io ti parlo di Bricco, di Prevert o di un film che mi è piaciuto molto, di cosa vorrei fare da grande, di quello che penso del mondo, del mio carattere, dei miei difetti e tu l’unica cosa che comprendi di tutto ciò di cui ti ho scritto è “si certo anche io metto la minigonna“?!

Capisco che magari io abbia interessi differenti e capisco che tu non comprendi, ma in tutto questo tempo non mi ha mai chiesto niente di diverso dal “allora sta sera che fai?”. E poi magari rendendosi conto che si era per così dire annoiato ha deciso di passare alla prossima chattata con la prossima ragazza.

Riassumiamo: mi cerchi, ti interessi a me, non mi chiedi mai un’appuntamento così da poter sentire la mia voce, da poter vedere le innumerevoli espressioni del mio volto e poi quella strana sarei io?!

Solo perché ci siamo scambiati dei discorsi su cose frivole hai capito tutto di me? E il tutto immancabilmente su una chat impersonale?

Ma esattamente dove sono finiti gli UOMINI? Da quando una chattata equivale a una conversazione davanti a una pizza? Da quando un sorriso è uguale a un emoticon? Da quando i complimenti sono diventati un “mi piace”?

Se si vuole conoscere una persona la si deve prima VEDERE di persona!

Sono convinta del fatto che non è importante il DOVE conosci nuove persone, per carità i social possono anche aiutare persone timide ad aprirsi con qualcun’altro o a ritrovare qualcuno conosciuto una sera e che non ti ha lasciato altro contatto se non nome e cognome, però poi si dovrebbe anche andare oltre. O siamo diventati troppo “comodisti” e superficiali da pensare di conoscere una persona solo dopo poche parole?

 

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