Ci sono alcune cose che ci piacciono, quasi fossero delle manie, senza una vera spiegazione logica.

Come i fast-food, Ruzzle, il gioco d’azzardo, il fumo.

Cosa rende davvero irresistibili queste tentazioni, più o meno innocue, ma che comunque diventano indispensabili come fossero droga?

Un piacere fisico e mentale o c’è qualcosa di più profondo alla base? Ecco 5 cose che possono assuefarti senza che tu te ne renda conto.

sigarette5 – Fumo

L’80% delle persone che prova a fumare ne rimane poi dipendenti.

Nulla di nuovo se non fosse che comparando i dati delle sigarette con quelli dell’eroina, la prospettiva diventa drammatica.

Tra le persone che provano l’eroina, infatti, solo il 35% ne contrae una forma di dipendenza.

Il neuroscienziato David Linden risponde alla domanda paragonando la dipendenza ad una forma di apprendimento, chiamando in causa un esempio intuitivo.

” Se vuoi addestrare un cane ad accorrere a te ogni volta che pronunci il suo nome, hai bisogno che al comportamento (accorrere) sia associata una gratificazione (un boccone di carne). Puoi addestrarlo facendolo accorrere a te una volta al giorno e ricompensandolo con una grossa bistecca, oppure puoi tagliuzzare la bistecca in piccoli bocconi e ripetere il procedimento più volte nel corso della giornata. Con il secondo sistema, il cane comprenderà molto più in fretta e meglio di dover accorrere quando chiamato.”

L’eroina equivale alla bistecca, le sigarette ai bocconcini di carne.

Entrambe le sostanze stimolano il piacere in 15 secondi dall’assunzione e il metodo di assunzione delle sigarette è più immediato nel creare dipendenza.

junk-food4 – Junk Food

I cibi che ci tentano maggiormente sono dolci, salati, grassi.

Noi esseri umani siamo il risultato di un’evoluzione sviluppatasi in un modo decisamente diverso da quello in cui viviamo oggi.

La dieta degli uomini primordiali, infatti, era in gran parte vegetariana, con un minimo apporto di grassi e di zuccheri.

I cibi grassi erano rari e avevano una consistenza tale da poter essere inghiottiti senza masticare troppo, quando se ne aveva disponibilità venivano ingoiati senza pensarci due volte.

Ora infatti gli uomini hanno una tendenza a strafogarsi di cibi grassi, dolci e morbidi.

tradimento3 – L’infedeltà:

L’essere umano non è programmato per essere fedele, ma con l’evoluzione si è impegnato ad esserlo.

Esiste un animale in natura molto più fedele di noi, e per istinto: la arvicola delle praterie (il tipico topo di campagna).

Questo roditore è rigidamente monogamo, al punto che quando il suo partner muore, cessa del tutto di accoppiarsi.

Il legame di coppia si instaura dopo l’orgasmo, grazie all’ormone vasopressina.  Per provare questa tesi, Larry Young e i colleghi della Emore University hanno provato a bloccare nell’arvicola maschio il recettore V1A per la vasopressina, come risultato queste arvicole non stringevano legame con il partner né si occupavano della prole.

Un effetto simile veniva ottenuto separando i due partner immediatamente dopo la copula, o bloccando i  recettori dopaminergici D2, presenti nel nucleus accumbens e parte integrante del circuito del piacere.

Il maschio di roditore non solo è fedelissimo, ma tende anche ad aggredire tutte le femmine che provano a sedurlo. Lo stesso vale per gli esseri umani, poichè il DNA è geneticamente molto vicino a quello dei roditori.

soldi2 – Gioco d’azzardo:

Il gioco d’azzardo si sviluppa in modo piuttosto particolare.

Volendo semplificare il contetto, si potrebbe dire che una vincita monetaria produce un’attivazione del circuito del piacere simile a quella indotta dal cibo, da un orgasmo o dall’assunzione di droga, ma sarebbe riduttivo.

Diversi esperimenti hanno dimostrato che, nello sviluppo della dipendenza da gioco (che può portare le persone a dilaniare patrimoni, salute e famiglia) intervengono principalmente due fattori: il coinvolgimento personale o le vincite mancate.

Nonostante i giochi d’azzardo siano in gran parte basati sulla pura casualità, diversi studi sono riusciti a dimostrare che quando ai giocatori viene data la possibilità di giocare(lanciando i dadi o scegliendo su che numero puntare) mostrano una tendenza maggiore a proseguire nel gioco (e a puntare di più).

Se poi periodicamente il giocatore di trova davanti ad una vincita mancata tende più facilmente a sviluppare una dipendenza da gioco.

piacere1 – Il piacere:

Tornando al mondo dei roditori. Nel 1954, due neurologi James Olds e Peter Milner della McGill University decisero di sottoporre dei ratti ad un esperimento inedito, dopo aver scoperto l’ubicazione del circuito del piacere.

Ai ratti venivano impiantati degli elettrodi direttamente nella sede del circuito del piacere e successivamente venivano posti all’interno di una scatola.

Dentro la scatola c’era una leva che, se premuta, produceva stimolazione diretta con il centro del piacere.

I ratti arrivavano a premere la leva fino a 7mila volte ogni ora. Non c’era niente che potesse interessare loro più della stimolazione del proprio centro della gratificazione, ignoravano cibo, acqua, femmine in calore.

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