Che il segreto per mantenersi in salute sia fare un po’ di attività fisica in modo regolare e seguire una dieta equilibrata è ormai cosa risaputa, ma questi avvertimenti non valgono certo (solo) per una questione estetica. Alla base c’è soprattutto la volontà di mantenere uno stile di vita sano, che ci preservi da malattie e garantisca al nostro corpo tutti i nutrienti di cui ha davvero bisogno.

Per questo, oltre a capire cosa e in che dosi dobbiamo mangiare, è altrettanto importante sapere quali sono invece i cibi che dobbiamo evitare, perché dannosi proprio a livello di salute.

Talvolta, infatti, non è sufficiente limitare l’assunzione di alcuni alimenti; la soluzione giusta sarebbe eliminarli del tutto. Ce ne sono cinque, in particolare, che sono davvero insospettabili, ma di cui la nostra dieta quotidiana non ha affatto bisogno, anzi…

I cinque cibi e alimenti da evitare

Sono spesso alimenti davvero di, che molti di noi utilizzano nelle proprie ricette, ma che faremmo meglio a evitare, preferendovi altri cibi decisamente meno dannosi. Ecco quali sono.

1. Il dado

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Karolina Grabowska, Pexels

Spesso lo usiamo in cucina per dare sapore a brodi, minestroni e, in generale, a cibi che non così forti a livello gustativo, ma il dado, che sia in forma granulare o compatta, non è uno di quegli alimenti da usare tutti i giorni. Per una serie di motivi.

  • per la presenza di glutammato: parliamo di un additivo che esalta i sapori ma fa davvero poco bene alla salute, soprattutto se assunto in quantità elevate. A quanto pare il glutammato sarebbe in grado di generare nausea, vomito ed emicranie, ma ciononostante l’Oms non ha stabilito ancora una dose giornaliera limite da assumere.
  • per la presenza di grassi: i grassi e oli vegetali, su ogni confezione, sono indicati come secondo ingrediente della lista, proprio tra il sale e il glutammato. E questo è un dato alquanto indicativo.
  • per la presenza di altri additivi non naturali: in ogni dado da cucina sono infatti presenti anche ingredienti come il guanilato disodico e l’inosinato disodico, che di certo non sono definibili come naturali.
  • per l’elevata quantità di sale: ogni porzione di brodo preparata con il dado contiene in media tra il 55 e il 65% di sodio che dovremmo assumere nell’arco dell’intera giornata. Un’esagerazione.

Per ovviare al problema del sapore molto meglio preparare un dado casalingo, che non contiene nessuno degli ingredienti pericolosi e può essere conservato in frigo oppure a temperatura ambiente. Una delle ricette per prepararlo si trova qui.

2. Gli insaccati

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Mandy Fontana, Pixabay

Nel 2015 l’Oms lanciò l’allarme: insaccati e carne processata sono state dichiarate sostanze cancerogene per gli esseri umani e la carne rossa è stata considerata “probabilmente cancerogena”.

Partendo dal presupposto che occorre prima di tutto distinguere gli insaccati dai salumi (i primi, infatti, generalmente vengono intesi come alimenti racchiusi in un involucro, solitamente l’intestino di un animale, quindi da questo punto di vista il prosciutto non lo è), è vero che molti studi negli ultimi anni hanno evidenziato un legame tra il consumo di carni rosse processate e l’aumento di rischio di cancro; tanto che l’IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, le ha inserite nella lista delle sostanze cancerogene certe, ovvero di livello 1.

Questo non significa che chi li ami debba eliminarli del tutto dalla dieta, ma certo vale la pena limitarli al minimo indispensabile. Le conseguenze, come spiegato sul sito AIRC, possono essere queste:

  • aumento delle possibilità di insorgenza di tumori all’apparato gastro-intestinale;
  • aumento delle possibilità di insorgenza di tumori allo stomaco;
  • aumento delle possibilità di insorgenza di tumori dipendenti dagli ormoni, come quelli a seno, prostata ed endometrio;
  • consumare 50 grammi al giorno di insaccati fa aumentare del 18% il rischio di un cancro al colon-retto, il più diffuso come conseguenza dell’alimentazione sbagliata.

3. Le sottilette (o il formaggio a fette confezionato in generale)

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Fonte: iStock

Le abbiamo usate tutte per preparare sfiziosi toast, ma in realtà queste fettine di formaggio fuso sono un vero e proprio pericolo per la salute. Il perché è racchiuso in questi cinque motivi.

  • Ci sono ingredienti di dubbia provenienza: il latte usato per ottenere le sottilette è di scarsa qualità e non se conosce la provenienza. Questi formaggi infatti si ottengono lavorando e riciclando le rimanenze e gli scarti della produzione di altri formaggi, attraverso la trasformazione con sali di fusione contenenti citrato e fosfato, salatissimi.
  • Non hanno effetti benefici sulla quantità di calcio: i composti così ottenuti impediscono la fissazione del calcio nelle ossa, quindi è importante non lasciarsi abbindolare dalle pubblicità ingannevoli che vogliono farci credere siano alimenti sani per bambini e adulti.
  • Presentano sale, scarti e grasso a gogo: i formaggi fusi sono davvero pieni di sale; essendo poi ottenuti secondo il metodo poc’anzi spiegato, si trova un’altissima percentuale di grasso “cattivo”, che è altrettanto nemico della nostra salute.
  • Contengono molti conservanti: questi aumentano il rischio di cancro, e c’è da pensare che le fette di formaggio, vista la lunga conservazione in frigo, ne contengano parecchi.
  • Regola generale, diminuire il consumo di latticini, soprattutto vaccini: in generale, è meglio limitare al minimo l’assunzione di latticini vaccini. Secondo uno studio condotto da Epiprev, infatti, chi beve latte ha più alte concentrazioni di fattori di crescita nel sangue, in particolare di Insulin-like growth factor di tipo uno (IGF-I), ma questo predispone maggiormente all’insorgenza di vari tipi di tumori, in particolare della mammella, dell’ovaio, dell’intestino e della prostata.

4. Il pane bianco

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Elviss Railijs da Pexels

Molti di noi lo usano come sostituto del pane per preparare gustosi sandwich o tartine, ma il pane bianco presenta diversi lati negativi.

  • Comporta carenze da un punto di vista nutrizionale: il grano è ricco di vitamine, fibre e sostanze nutritive molto importanti per il nostro organismo, mentre le farine raffinate (0 e 00), ottenute decorticando la parte esterna del chicco, lasciano andare via ben il 70% dei nutrienti, con il restante 30% che scompare nel giro di due settimane.
  • Può contenere sostanze chimiche: per incrementare la produzione di grano, data l’alta richiesta di farina, alcune aziende potrebbero aggiungere additivi chimici e pesticidi, ma ovviamente la farina coltivata in questo modo è contaminata.
  • Può dare problemi alla pelle: per avere una resa maggiore del chicco i grani coltivati sono spesso ricchi di amidi e di glutine; senza contare che la lievitazione del pane ha bisogno di farine forti, e quindi di una quantità di glutine molto alta, che anche i soggetti non celiaci faticano a smaltire. Il glutine si deposita così nei villi intestinali, e può portare a dei rash cutanei intensi.
  • Può provocare disturbi digestivi: l’eccessiva quantità di glutine, unita alla mancanza di fibre, porta a difficoltà digestive che possono essere anche gravi, con dolori intestinali e stitichezza.
  • Può contribuire all’invecchiamento precoce: per gli stessi motivi, ovvero assenza di fibre, vitamine e proprietà nutritive, il pane bianco può condurre a un invecchiamento prematuro.
  • Può creare dipendenza: le farine raffinate con cui è prodotto questo pane possono provocare un picco di glicemia che rilascia insulina, la quale è responsabile di una stanchezza particolare che il corpo interpreta come mancanza di cibo. Per questo non ci sentiamo sazi e desideriamo mangiare ancora. Per questo motivo
  • Il pane bianco fa ingrassare.

5. Lo zucchero bianco

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Suzy Hazelwood da Pexels

Proviamo a immaginare un orologio cosparso da un barattolo di miele. Cosa pensate possa succedere ai suoi ingranaggi? Lo stesso è ciò che accade al nostro corpo quando assumiamo troppo zucchero.

Secondo una ricerca, negli Stati Uniti una persona mangia circa 70 kg di zucchero in un anno, davvero troppi per l’organismo, che ne risente sotto diversi punti di vista.

  • Una gran quantità di zucchero metabolizzato e assorbito velocemente provoca un innalzamento repentino della glicemia nel nostro corpo, il quale reagisce sovrapproducendo, altrettanto velocemente, insulina.
  • Nel medio termine c’è il rischio di sviluppare insulino-resistenza, ovvero una minor efficacia dell’insulina.
  • Questo può portare, nel lungo termine, allo sviluppo di malattie croniche come il diabete, ma anche alcuni tipi di tumore.
  • L’eccesso di zucchero facilita anche la creazione di un suo legame con le proteine corporee, alterandone la struttura e facendo perdere loro la loro funzionalità in un processo chiamato glicazione. Lo zucchero si lega a collagene ed elastina, provocando un invecchiamento precoce.
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