Gli atti di bullismo tra i giovani si diffondono sempre più. Nelle scuole le vittime prescelte sono i ragazzi di colore, coloro che dimostrano un orientamento sessuale differente a quello etero, ed infine i portatori di handicap.

Lo spettacolo è sempre lo stesso: botte, insulti, e i compagni che riprendono tutto con i cellulari, per poi diffondere il materiale video sui social network.

I giovani vittime degli abusi da parte dei coetanei per paura non riescono a denunciare quanto subiscono, né ai genitori, né tantomeno agli insegnanti.

I ragazzi oggi hanno una percezione distorta, secondo gli psicologi, della privacy. Per tale motivo, le piazze virtuali dei social diventano luoghi di massacro “non tangibile”, ma che tocca l’anima, e che spesso porta a gesti estremi (vedi la storia di Amanda Todd, 15 anni, che si è uccisa nel mese di novembre scorso, perché per mesi era stata vittima di un giovane conosciuto su Facebook).

Un grido d’allarme, quello degli adolescenti dei giorni nostri, che merita di essere ascoltato!

 

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