Per la Pasqua vengono uccisi 800mila agnelli. Un vero e proprio massacro nel nostro Paese, a danno di poveri agnelli costretti inoltre a subire sofferenze incredibili, per una crudele tradizione.

Abbiamo scoperto sul web, attraverso Animal Equality, fotografie e filmati sconvolgenti che raccontano cosa succede in diversi allevamenti e macelli italiani. Per oltre un anno, alcuni attivisti hanno filmato immagini scioccanti, per mostrare il triste destino dei cuccioli di agnello ad appena un mese di vita. Il tutto con lo scopo di finire sulle tavole italiane, come da tradizione, durante la Pasqua.

Aniaml Equality denuncia questa crudeltà e lancia una campagna informativa attraverso il sito Salva un Agnello, dove si invita a non consumare un prodotto come la carne d’agnello e si chiede ai supermercati di evitarne la vendita.

 

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 Ecco 6 punti per invitarvi a non prendere parte a questo terribile massacro:

Rischi:

L’agnello viene lasciato morto all’aperto per diversi giorni, in avanzato stato di decomposizione, in un recinto insieme ad altri agnelli e pecore, con il rischio di contaminazione.

Lo stress:

Agnelli e pecore, rinchiusi per diverse ore in spazi molto ridotti, sono costretti a calpestarsi per nervosismo e stress. Nessuna cura veterinaria, spesso in stato di ipotermia perchè all’agghiaccio, condizioni igienico-sanitarie inesistenti e prossimi alla morte in qualunque caso.

La pesatura

Molti agnelli sono sottoposti alla “pesatura”, una pratica in cui gli animali vengono legati, issati per i carpi e pesati in gruppi. Ciò è illegale e può portare a strappi muscolari e dei legamenti.

Noncuranza e violenza

Gli allevatori maneggiano gli animali senza cura e in modo decisamente violento, prendendoli per il collo e trascinandoli da terra con forza, spesso lanciandoli per caricarli sui camion.

Recinti stretti

Nei macelli la situazione è peggiore: gli animali vengono radunati in recinti limitati da grate metalliche, molto stretti. Gli animali sono stressati e spaventati e si ammassano uno sull’altro urlando, rimanendo impigliati nelle grate, spesso rimanendo feriti nell’attesa di essere uccisi.

Coscienti della morte

L’elettronarcosi, ovvero l’applicazione di corrente elettrica per stordire l’animale e renderlo incosciente, non viene utilizzata in modo corretto secondo Animal Equality: al momento dello sgozzamento gli agnelli sono coscienti di ciò che sta succedendo. Scalciano e si dimenano fino a quando muoiono dissanguati.

 

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