La piccola Sofia, affetta da una grave malattia degenerativa, la leucodistrofia metacromatica, potrà continuare la terapia con le cellule staminali, già avviata per due sessioni, presso gli Spedali Civili di Brescia.

La possibilità prima data, poi negata, è stata finalmente di nuovo concessa, grazie ad un decreto di legge approvato dal Consiglio dei ministri, che concede in via del tutto eccezionale questi trattamenti, non conformi alla normativa.

Sofia ha già ricevuto due iniezioni di cellule staminali, prelevate dalla madre e trattate con il discusso metodo del professor Davide Vannoni. La terapia completa prevede 5 infusioni. Il ministro Balduzzi ha riaperto la causa: “Le cure avviate non vanno interrotte, è la base di un principio etico: un trattamento sanitario già avviato che non abbia dato gravi effetti collaterali non deve essere interrotto.”

Il decreto legge prevede anche che, d’ora in poi, tutti i medicinali per terapie avanzate possano essere utilizzati solamente in un ospedale pubblico, o in una clinica universitaria o in un istituto di ricovero e cura di carattere scientifico. Nei prossimi giorni sarà emanato un nuovo regolamento ministeriale che fisserà regole più precise.

Per ora, in bocca al lupo a Sofia e alla sua famiglia.

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