Perchè se sulla carta non c’è discriminazione tra il nascere uomo o donna in Europa poi nella realtà le cose cambiano radicalmente.

La data non è scelta a caso, infatto il 28 febbraio è il 59° giorno dell’anno ed è anche il numero di giorni in cui una donna deve lavorare in più per guadagnare come il collega maschio.

Le cifre rese note dalla Commissione Europea non lasciano dubbi: “Il divario retributivo di genere, cioè la differenza tra la retribuzione orario di uomini e donne nell’Unione Europea, è ancora del 16,2%. Un dato medio che è in miglioramento rispetto al 2010, dove la differenza era del 17%, anche se comunque non è da festeggiare, dato che la recessione economica ha colpito in particolar modo settori come l’edilizia e l’ingegneria, che sono ambiti prevalentemente maschili, e che ha portato a una riduzione sostanziale del loro salario.

Nonostante la tendenza generale al miglioramento, ci sono Stati Membri in cui la differenza di salario tra uomini e donne continua ad aumentare come ad esempio in Bulgaria, Francia, Lettonia, Ungheria, Portogallo e Romania.

Incredibilmente in Italia il divario è meno accentuato, infatti la differenza salariale nel nostro Paese è del 5,3%. Ma anche qui ci sono da fare delle distinzioni infatti anche in base all’area di residenza c’è una differenza, e i dati sono davvero sorprendenti! Sembrerebbe infatti che al sud la differenza tra uno stipendio femminile e uno maschile sia solo del 3,4% mentre la zona più discriminata è il Nord Est dove la percentuale tocca addirittura il 9,3% (dato probabilmente derivante dalla grande incidenza di industrie metalmeccaniche che vedono principalmente una forza lavoro maschile). Questi dati variano in ogni caso se si inizia a tener conto del livello di istruzione, del contesto sociale e dell’ambito di produzione che viene preso in considerazione. Ad esempio sembrerebbe che nell’ambito turistico e della ristorazione la differenza di stipendio tra uomini e donne sia pressochè inesistente.

Sebbene non faccia parte dell’Unione Europea anche la Svizzera promuove la giornata dell’Equal Pay Day, ma invece che il 28 febbraio viene “festeggiata” il 7 marzo, in quanto le donne lì guadagnano mediamente il 18,4% in meno rispetto ai loro colleghi uomini.

La Commissione Europea sta organizzando per il prossimo 21 marzo 2013 a Bruxelles il “Business Forum“, un evento che riunirà più di 150 aziende provenienti da tutta Europa con lo scopo di scambiarsi esperienze su come promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne all’interno del luogo del lavoro e in particolar modo sull’equita salariale.

La giornata europea per la parità retributiva serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancora oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro” sostiene Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europea e commissaria per la Giustizia, ed aggiunge “Anche se negli ultimi anni il divario si è ridotto non c’è da rallegrarsi. Le disparità continuano ad essere considerevoli e il lieve livellamento cui assistiamo è in buona parte dovuto al fatto che gli uomini guadagnano di meno e non a un miglioramento delle condizioni salariali delle donne!”.

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