Domenica, il programma televisivo Le Iene ha trasmesso un servizio che ha colpito molto la redazione di Roba Da Donne.

La storia che vi vogliamo raccontare anche noi, è quella di Sofia, una bambina che potrebbe essere salvata dalle staminali, se non fosse per l’impedimento legale che lo proibisce. La piccola soffre di leucodistrofia metacromatica. La legge sta vietando l’unica cura per lei possibile, non può nemmeno sorridere.

“Il sorriso le è stato tolto dalla malattia e ha dei disturbi fisici che la portano al lamento continuo”

La piccola, prima della malattia che si è manifestata al suo primo anno e mezzo di vita, ballava, cantava e stava iniziando a parlare come qualsiasi bambino. Un brutto giorno però ha iniziato a zoppicare e in sei mesi è diventata completamente paralizzata, ha perso la vista e comunica solo attraverso pianti e lamenti.  

Questa malattia non lascia scampo e secondo i medici non esiste nessuna cura. Una speranza in realtà c’è: una cura a base di staminali del metodo Stamina studiato ed elaborato dal professor Davide Vannoni. Le cure sono terapie sperimentali che vengono consentite con la decisione del Ministero della Salute, che può comunque scegliere di bloccarle perchè potenzialmente pericolose. Solo il tribunale può ricorrere contro l’imposizione del Ministero. Già due bambini hanno potuto curarsi con questo metodo, il piccolo Gioele Genova e Celeste Carrer, ma a Sofia la stessa possibilità è stata negata. Il Ministro della Salute, Balduzzi non parla “perché ci sono delle indagini in corso”.

Per aiutare Sofia e la sua famiglia, anche noi ci impegniamo a firmare la petizione che riportiamo qui:

http://firmiamo.it/aiutiamo-la-piccola-sofia/aftersign

 

perchè la legge dev’essere uguale per tutti e la scelta di affrontare delle cure sperimentali, quando niente altro è possibile, deve essere libera!

 

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