Luci, gioia, regali, feste, cene, viaggi: per molti le vacanze natalizie sono questo e molto altro ancora. Per chi ha subito un lutto, sia di recente che anche da molto tempo, tutto questo spesso si trasforma in un incubo. La verità è che le feste, da momento di serenità e pace, possono rappresentare il periodo dell’anno in cui l’assenza di una persona cara si fa sentire ancora più forte, quasi insopportabile, tanto da impedire qualsiasi attività di svago e relax, oltre che le normali attività quotidiane.

Soprattutto in questi ultimi anni, quando la pandemia di Covid ha portato via a molti di noi tante persone care, mamme, papà, nonni, questo momento di festa si è improvvisamente trasformato in un’occasione per riflettere ancora di più sulla perdita e sul dolore per la scomparsa dei propri cari.

Del resto, già di per sé il Natale porta, in molte persone, anche malinconia; la scrittrice americana Rhonda O’Neill ha raccontato come ci si sente ad affrontare questi momenti in articolo per l’Huffington Post e in un libro intitolato The Other Side of Complicated Grief. Il dolore è una componente inevitabile della vita, ma ciò non lo rende più sopportabile. Per Rhonda O’Neill, in particolare modo, l’assenza dei suoi cari durante le vacanze natalizie era diventata intollerabile. O’Neill ha anche aperto una pagina Facebook (intitolata come il suo libro) per aiutare le persone a trovare conforto.

Ormai sono già dieci difficili anni che trascorro le feste senza mio marito e otto strazianti anni senza mio figlio. Le prime feste sono state così dolorose che non ricordo molto, oltre al fatto di aver capito in fretta che non sarebbe stato più lo stesso. Le feste erano diventate qualcosa di cui ero terrorizzata e qualcosa da dover superare, piuttosto che un momento da celebrare e in cui divertirsi

Ha raccontato O’Neill nell’articolo.

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Sensazioni comuni alla maggior parte delle persone che si trovano nella situazione della scrittrice. Come fare allora per vivere nel migliore dei modi le vacanze natalizie (o qualsiasi altra festività), quando tutto il resto del mondo ci vorrebbe felici e sorridenti? Non è semplice e sarà sempre difficile, un anno o dieci anni dopo la morte di qualcuno che avete amato. Ma è una realtà con cui si può imparare a convivere, soprattutto seguendo alcuni consigli:

  1. Cercando di essere pazienti con se stessi, perché è normale non sentirsi gioiosi e non aver voglia di festeggiare;
  2. Ascoltando il proprio corpo e seguendo le proprie emozioni, senza sforzarsi di essere ciò che non si è (ovvero allegri e sorridenti);
  3. Passando del tempo con qualcuno che possa trasmettervi felicità;
  4. Evitando di isolarsi dagli altri;
  5. Imparando a dire di no;
  6. Facendo solo ciò che mentalmente e fisicamente ci si sente di fare;
  7. Provando a parlare con qualcuno dei propri sentimenti;
  8. Facendo del volontariato o aiutando chi ha bisogno di conforto;
  9. Ricordando come erano belle e serene le vostre vacanze natalizie prima di perdere la persona cara.
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Tutte queste emozioni festive, unite alla fragilità dei nostri cuori, possono peggiorare il nostro senso di colpa, il dolore e i sentimenti di solitudine, costringendoci a vivere in una sorta di nebbia emozionale che rende difficile trovare la nostra strada e superare le feste”, ha spiegato Rhonda O’Neill. “Finalmente sto arrivando alla conclusione che sarà sempre difficile, che sia un anno, dieci anni o vent’anni dopo la morte dei miei cari. Questa è la realtà con cui dobbiamo convivere. Ci mancheranno sempre. Dobbiamo però impegnarci di più nel comprendere che le feste sono una delle cause del nostro dolore, per poi trovare un modo per prenderci cura dei nostri cuori feriti durante questi periodi di festa.

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