La morte di Virginia Rappe: lo scandalo che travolse Hollywood prima di Weinstein

Sulla scia degli attuali casi di molestie nel mondo del cinema, torna alla luce anche la triste vicenda legata a Virginia Rappe. Stella nascente di Hollywood, che morì in circostanze drammatiche dopo un party organizzato da una star del cinema muto, Roscoe “Fatty” Arbuckle

Quasi un secolo fa, il 9 settembre del 1921, il nome di Virginia Rappe comparì per la prima volta sulle prime pagine di tutto il mondo. A far parlare di lei non fu il successo che tanto agognava, ma la sua prematura morte. Non era ancora famosa, ma la sua triste fine generò una bufera sul mondo dorato di Hollywood. Molto prima di Weinstein e di tutte le denunce che da qualche mese riempiono i giornali. Nel suo caso, l’incontro fatale fu quello con Roscoe “Fatty” Arbuckle, star del cinema muto americano.

Nata a Chicago nel 1891, Virginia Rappe era arrivata a Hollywood nel 1919 per cercare la fama, proprio come tante altre sue colleghe. Era mora, carina e disinibita, come raccontano diversi articoli dell’epoca, ripresi negli ultimi anni da articoli della BBC , di The Cut e di Huffington Post. Oltre a essere un’aspirante attrice e modella (fu una delle prime donne a mantenersi con il lavoro da mannequin), era anche una stilista. Durante la Prima Guerra Mondiale aveva persino disegnato un “cappello pacifico” che ricordava le ali di una colomba. Era il suo modo di esprimere la sua coscienza politica e opporsi al conflitto di cui era testimone.

Dopo qualche piccola partecipazione, che le valse il titolo di “Attrice meglio vestita nei film”, la sua carriera sembrò avviarsi al successo. Le fecero un contratto e si iniziò a pensare a lei come protagonista di un film prodotto dalla Fox e intitolato “Twilight Baby”. Anche lo stesso Arbuckle l’aveva notata e si era invaghito di lei, tanto da offrirle la parte principale in un suo film (dettaglio raccontato sempre dalla stampa all’epoca degli accadimenti). Fu per questo che “Fatty” la invitò, insieme ad altri personaggi di Hollywood, alla festa organizzata per celebrare il suo nuovo contratto triennale con la Paramount, che si tenne a San Francisco il 5 settembre 1921.

Durante quel party, organizzato al St. Francis Hotel, a un certo punto la Rappe entrò nella suite 1219, in cerca di un bagno tranquillo. Secondo il suo racconto (riportato dagli atti del processo), un uomo la seguì, chiudendosi in stanza con lei e spingendola sul letto. Si trattava proprio di Roscoe “Fatty” Arbuckle, la seconda star del cinema più pagata al mondo dopo Charlie Chaplin. Lo chiamavano “Fatty” perché pesava oltre cento chili. Poco dopo, lui uscì da quella che in realtà era la sua stanza, urlando ad alcune ragazze presenti di entrare a rivestirla.

“Mi ha fatto male”, raccontò la Rappe ad Alice Blake, accorsa in suo aiuto. Virginia Rappe morì pochi giorni dopo in seguito alla rottura della vescica, secondo lei causata dalla violenza con cui l’uomo si era sdraiato su di lei. Quanto successo nella stanza 1219 fu all’origine della caduta in disgrazia di Arbuckle e del primo vero scandalo sessuale di Hollywood. L’uomo fu arrestato per omicidio di primo grado e stupro. Lui negò tutto, sostenendo che l’attrice era ubriaca e che aveva semplicemente cercato di metterla sul letto, dopo averla trovata per terra.

Prima amatissimo dal pubblico, Arbuckle divenne il simbolo della corruzione, della mancanza di morale e della dissoluzione di Hollywood. Da “uomo più divertente d’America” divenne la bestia nera di Hollywood. Lo scandalo fu tale che gran parte dell’opinione pubblica arrivò a costituire comitati per chiedere la pena di morte. Le donne protestarono per chiedere giustizia e rispetto, un po’ come accaduto in questi mesi. Tuttavia, il patologo che esaminò il corpo della ragazza disse di non aver trovato segni di violenza carnale. Durante il processo, i legali dell’attore descrissero Virginia Rappe come un’alcolizzata, raccontando dettagliatamente il suo stile di vita libertino. Qual era la verità?

Alla fine dei tre dibattimenti processuali, nel 1922, l’attore fu prosciolto con formula piena, con tanto di scuse ufficiali per l’ingiustizia subita. La Paramount annullò comunque il suo contratto e mandò al macero tutti i suoi film non ancora distribuiti, perdendo un milione di dollari. “Fatty” fu nuovamente messo sotto contratto solo nel 1932, grazie alla Warner Bros, ma morì l’anno seguente, a soli 46 anni e prima di tornare a recitare. Ancora oggi, in molti si chiedono cosa sia successo veramente in quella camera d’albergo e chi, tra Virginia e “Fatty”, sia stata la vera vittima di questa vicenda.

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