Sarà capitato a tutte di lamentarsi per le scartoffie che l’organizzazione del proprio matrimonio ha richiesto. E qualche volta un’amica ci ha risposto che con il divorzio la pratica è ancora più lunga e tortuosa. Chi c’è passato lo sa bene. Non si tratta solo di una questione di burocrazia, ma di tempistica. Dal 1970, anno in cui in Italia è passato il referendum sul divorzio, fino al 2015 l’istituto non è cambiato troppo. Del 2015 è l’entrata in vigore del divorzio breve, che consiste fondamentalmente nella riduzione del tempo di separazione fino a meno di un anno, per un minimo di sei mesi. Ma come funziona? Lo possono chiedere tutti? E che cosa c’è da fare?

Divorzio breve, la legge

Divorzio breve
Fonte: Pixabay

La separazione, prima del divorzio, esiste da sempre. Esiste per una ragione fondamentale: una coppia ci può sempre ripensare. Il divorzio in Italia è qualcosa di definitivo, perché è vietato dalla legge risposarsi con la stessa persona. Ma non è detto che i tempi della separazione debbano essere necessariamente lunghi. A volte si proviene da litigi già abbastanza estenuanti. È in quest’ottica che è nato il divorzio breve, una pratica che consente di risparmiare tempo e denaro quando è abbastanza palese che il proprio matrimonio sia giunto al capolinea.

Quello che è stato modificato è l’articolo 3 della legge 898/1970. La prima novità più importante è che appunto si riducono i tempi di separazione – sia che si tratti di separazione giudiziale, sia che si tratti di separazione consensuale. Il tempo, da sei mesi a un anno, decorre da quando i coniugi compaiono dinanzi al presidente del tribunale. Ovviamente, la separazione deve essere ininterrotta. L’altra novità è che la legge non fa differenza in presenza o meno dei figli e non fa differenza se la separazione era nata come contenziosa. Infine, lo scioglimento della comunione dei beni – se presente – avviene all’inizio della separazione.

Divorzio breve, la procedura

Ovviamente c’è tutto un iter da seguire per chiedere il divorzio breve, sia per il matrimonio civile sia per gli effetti civili del matrimonio concordatario. E una documentazione da presentare, che comprende: l’estratto per riassunto dell’atto di matrimonio, le dichiarazioni dei redditi, lo stato di famiglia e il certificato di residenza dei coniugi. Inoltre occorre o la sentenza di separazione del tribunale o la copia decreto di omologa.

Divorzio breve con figli

Divorzio breve
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Come accennavamo prima, il divorzio breve è possibile anche in presenza di figli minorenni, anche in assenza di separazione consensuale. Dal punto di vista umano potrebbe essere importante. Non sempre, perché ovviamente esistono anche persone che si lasciano in maniera civile, ma a volte la rottura di un matrimonio può avere delle ricadute negative sui figli non tanto quando si smette di stare insieme, ma soprattutto quando ancora si ha a che fare l’uno con l’altro. È normale. Ci sono tristezza e senso di smarrimento, qualcuno cede alle recriminazioni e alle accuse. E il litigio è servito. Il divorzio breve agevola i figli in questi frangenti, evitando troppo tempo lungo la linea di fuoco.

Divorzio breve, i costi

Non ci sono dei costi fissi per il divorzio breve, ma è certo che si risparmia. E si risparmia perché in alcuni casi non c’è bisogno dell’avvocato. A Roma e Milano, se si rientra in questa categoria di ex coniugi, bastano meno di 20 euro – perché lo scioglimento dell’unione, come avviene al contrario per le unioni civili, avviene appunto di fronte al sindaco. Divorziare senza avvocato è possibile in assenza di figli minorenni, oppure maggiorenni non autosufficienti fisicamente o economicamente, oppure se non è stato disposto il trasferimento di diritti patrimoniali. Parliamo però della fase finale del divorzio, perché all’inizio l’accordo di negoziazione assistita richiederà invece la presenza di due avvocati diversi.

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