Incantesimi, credenze e riti propiziatori si fondono nella notte di San Giovanni, il 23 giugno, tradizionalmente conosciuta per essere la più magica e carica d’energia spirituale dell’anno.

Se da una parte si festeggiano le simbologie legate al Solstizio D’Estate nella data del 21 giugno, famosa giornata più lunga dell’anno in cui il sole raggiunge la massima inclinazione con la Terra, dall’altra si celebra l’immensa potenza del sole e del fuoco stesso.
Per chi non è estraneo alle credenze popolari, saprà certamente che è tale fenomeno atmosferico simboleggia per l’uomo la rinascita e un periodo propiziatorio di novità, in questo caso dettato dall’inizio esatto della bella stagione.

In un mondo pagano, dove tutto è dettato e ispirato all’essere e alla forza generatrice, le festività dedicate alla natura sono molteplici e hanno una particolare valenza; l’uomo, celebrando tali riti, rende grazie alla natura istituendo così un forte legame con essa. Col passare degli anni e con la comparsa di nuove religioni monoteiste (fra le quali il cattolicesimo e cristianesimo), tali festeggiamenti si sono evoluti per poter stare al passo con i nuovi culti. Non per questo, però, l’esoterismo è stato dimenticato.

Data la sovrapposizione del calendario cattolico a quello pagano, in Italia i magici riti per festeggiare il Solstizio d’Estate si celebrano nella Notte di San Giovanni, martire la cui festa cade nella giornata del 24 giugno. La sera che la precede, il 23 giugno appunto, è quindi una notte incantata e carica d’energia magica durante la quale si dice che, alzando lo sguardo al cielo, si potranno scorgere streghe e demoni recarsi al Grande Sabba, un convegno di streghe, nella città di Benevento.

Per tutte coloro che ancora sono legate ai culti esoterici e alle tradizioni popolari, o anche solo per le più curiose, abbiamo deciso di elencarvi i riti più interessanti da svolgere durante questa magica notte di Mezzaestate.

1. Fare un falò

Fonte: Web

In Italia e anche nel resto dell’Europa, i riti riguardanti la notte di San Giovanni sono davvero molteplici e la maggior parte di essi comprendono la creazione di un falò.

Ma perché proprio il fuoco? La risposta scava a fondo nella base dell’esoterismo stesso: il fuoco, per le religioni pagane, significa rinascita e purificazione. Quella dei falò è quindi una tradizione antica, tramandata dai Fenici i quali pregavano il Dio Moloch, simbolo sia del Sole e sia delle Tenebre.

Durante il rito del fuoco si bruciano erbe e arbusti vecchi, ballando alla luce delle fiamme, per poi cospargere, successivamente, le ceneri rimaste fra i capelli. In molte città i falò sono stati sostituiti dai fuochi d’artificio, altri ancora preferiscono accendere una candela nella propria casa in solitudine.

2. Il mazzetto di San Giovanni

Fonte: Tumblr

La tradizione dice che il perfetto mazzetto di San Giovanni debba essere composto da sette erbe diverse a scelta (anche se in altre culture si parla di nove).

Sicuramente dovranno far parte di questo magico bouquet l’iperico (la famosa erba di San Giovanni, o detta anche scacciadiavoli) per togliere le malelingue e l’artemisia per la fertilità, successivamente si potranno aggiungere a scelta la ruta, la mentuccia, il rosmarino, il prezzemolo, l’aglio e la lavanda.

Esso dovrebbe scacciare il malocchio e, se messo sotto il proprio guanciale, dovrebbe anche portare a sogni premonitori.

Ma non è la sola credenza legata alla fioritura: si racconta anche che, scoccata la mezzanotte di questo magico giorno dell’anno, una felce fiorisca dinnanzi ad un fiume. Chi riuscirà a cogliere il suo singolare fiore acquisterà il potere di leggere il passato e il futuro.

3. La rugiada

Fonte: deviantart @heyitsjono

Per la cultura popolare, la rugiada che bagna fiori e prati nella Notte di San Giovanni acquista una particolare valenza: essa, come per il fuoco, avrebbe una grande energia purificatrice. Camminare in un campo pieno di rugiada o raccoglierla con un telo per poi berla, si dice allontani il malocchio e le malelingue.

Anche il mazzetto di San Giovanni, a bagno in un catino per l’intera notte del 23 giugno, si pensa porti fertilità e fortuna.

4. I riti per scoprire il volto del proprio amato

Fonte: Web

Quella di San Giovanni si pensa anche sia una notte che parla d’amore: la tradizione ci ricorda che il 24 giugno è uno dei giorni più propizi per celebrare un matrimonio e che i riti legati a una previsione sentimentale sono molteplici.

Coloro che vogliono innamorarsi o che desiderano conoscere il volto del loro futuro marito, si dice potranno scorgere il volto del proprio amato attraverso il riflesso in un pozzo, di uno specchio o addirittura in un sogno.
Un’altra possibilità che ci propone la tradizione è legata all’albume dell’uovo: versandolo in un bicchiere d’acqua e lasciandolo davanti a una finestra, l’albume raccoglierà la prodigiosa rugiada di San Giovanni. Il mattino seguente, se si ritroverà l’uovo coperto di bollicine significherà che un amore è presto in arrivo, in caso contrario bisognerà pazientare ancora un po’.

5. La felce nel taschino

Fonte: Tumblr

La tradizione dice che una foglia di felce raccolta nella notte di San Giovanni, e riposta con cura nel proprio taschino, porti soldi e fortuna.

6. Le lumache

Fonte: Web

Anche quello delle lumache è un culto connesso sempre all’estirpazione del malocchio. Nell’antichità si credeva che mangiare lumache cotte insieme a dell’aglio avrebbe allontanato (da se stessi e dalla propria dimora) le streghe.
Inoltre le corna di lumache sono considerate un simbolo di discordia (poiché ricordano quelle del Demonio).

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