Siamo tristemente “abituate” (anche se in realtà non si può mai esserlo) a parlare dei matrimoni contratti tra bambine spesso neppure adolescenti e uomini adulti riferendoci a contesti geografici particolari, a culture rimaste ancorate a retaggi sociali arretrati e che non tengono per nulla in conto i più basilari diritti civili e umani dell’infanzia, o comunque in cui certe abominevoli “tradizioni” prosperano nell’ignoranza e nell’arretratezza culturale ed economica in cui la stragrande maggioranza della popolazione versa.

In paesi come l’India che, seppur tecnologicamente e scientificamente molto all’avanguardia conta ancora tantissime zone rimaste sottosviluppate, oppure in moltissime zone dell’Africa, dove si ha un concetto di società ancora prettamente tribale e patriarcale, i motivi per cui una famiglia accetta di dare in sposa la propria figlia minorenne a uomini molto più grandi sono legati proprio, indissolubilmente, alla necessità di denaro, alla miseria, ma anche, indubbiamente, a una concezione della donna ancora drammaticamente relegata su un piano inferiore.

Ma se vi dicessimo che, purtroppo, la tristissima realtà dei matrimoni fra bambine e uomini è molto più estesa e tocca anche paesi occidentali e vicini a noi culturalmente? Negli USA, ad esempio, almeno in moltissimi Stati, incredibilmente i matrimoni contratti con ragazzine che non hanno ancora compiuto 18 anni sono non solo ammessi per le più disparate ragioni, ma anche piuttosto frequenti. E no, non parliamo solo di ragazze di origine musulmana o induista, parliamo anche di bambine americane al 100%.

I numeri di una realtà scioccante

Fonte: web

Se pensate che i matrimoni fra minorenni e adulti siano una cosa “sporadica” – che resterebbe comunque di una gravità inaudita – vi forniamo alcuni dati estremamente significativi: tra il 2004 e il 2013, nella sola Virginia si sono sposati 4.500 minorenni, secondo i dati ufficiali del Dipartimento statale della Sanità. Tra questi, più di duecento bambini avevano meno di 15 anni. Nel 9o% dei casi si tratta di femmine, quasi sempre sposate con maggiorenni che in diversi casi avevano decine di anni in più, e otto volte su dieci l’unione finisce con il divorzio. Solo nel 2016 il governo di Richmond ha deciso, finalmente, di modificare la legge, innalzando l’età minima per sposarsi a 18 anni, con deroghe che prevedono la possibilità di unirsi in matrimonio a 16 purché ci sia il consenso della minore. I senatori che hanno ispirato la legge, Jill Holtzman Vogel e Jennifer McClellan, hanno avanzato proposte analoghe in California, Maryland, New Jersey e nello stato di New York, dove ancora mancano tutele. In Maryland, per esempio, i ragazzini possono sposarsi a 16 anni con il consenso dei genitori, e a 15 se c’è di mezzo una gravidanza: tra il 2000 e il 2014, come riporta il  Washinghton Post, sono stati registrati almeno 200 casi di minorenni che hanno sposato uomini più anziani di almeno dieci anni.

Fonte: nytimes.com

A New York, se c’è il consenso dei genitori e l’autorizzazione di un giudice, riporta Terre Des Hommes, si può pronunciare il fatidico “sì” ad appena 14 anni, come denuncia Human Rights Watch che chiede ai legislatori e ai governatori dello Stato di New York di modificare la normativa attualmente in vigore. La legge infatti fissa effettivamente l’età minima per il matrimonio a 18 anni, ma prevede anche una serie di eccezioni che permettono anche a ragazze di 16 o 17 anni di sposarsi con il consenso dei genitori. E persino a ragazze di 14 anni se al consenso dei genitori si unisce l’autorizzazione del giudice. Tra il 2000 e il 2010 nello stato della Grande Mela si sono sposati 3.850 ragazzi e ragazze con meno di 18 anni. Solo in Florida, i bambini con meno di 16 anni che si sposano sono un numero elevatissimo; e lo stato della West Coast non è l’unico con questo problema. Secondo un reportage del columnist del New York Times Op Ed, Nicholas Kristof, gli stati con i più alti rapporti di matrimonio infantile sono Arkansas, Idaho e Kentucky.
Kristof scrive:

Sono più di 167.000 i giovani di 17 anni sposati in 38 stati tra il 2000 e il 2010, secondo una ricerca dei dati di licenza matrimoniali effettuata da un gruppo chiamato Unchained at Last, che mira a vietare il matrimonio infantile. La ricerca ha fatto emergere casi di ragazze di 12 anni sposate in Alaska, Louisiana e Carolina del Sud, mentre altri stati semplicemente facevano contrarre matrimoni a ragazze di ’14 e più giovani’.

 

I motivi per cui le minorenni vengono date in sposa

Fonte: web

Negli Stati Uniti è difficile immaginare contesti di  miseria tali da indurre i genitori ad acconsentire a un matrimonio che veda la figlia minorenne legarsi con un uomo molto più anziano di lei. Eppure accade più spesso di quanto si possa pensare che madri e padri approvino le nozze, e poco importa se il “consenso genitoriale” coincida quasi sempre con la “coercizione parentale”: le leggi statali non richiedono in genere di indagare se un bambino si “sposa volentieri”. Anche di fronte a una ragazza in lacrime mentre i genitori firmano i documenti costringendola al matrimonio, l’impiegato non ha l’autorità di intervenire. Infatti, nella maggior parte degli Stati non esistono leggi che proibiscano il matrimonio forzato.
Sposarsi è un modo per aggirare legalmente le leggi statistiche sulle violenze, infatti molti matrimoni avvengono in seguito a stupri e persino a gravidanze delle giovanissime. È un modo, incredibilmente legalizzato, di mettersi al riparo da possibili accuse di pedofilia. Come nel caso di Sherry, ad esempio.

Sherry e Cassandra, due facce diverse della stessa medaglia

Fonte: web

Appena undicenne, Sherry Johnson scoprì che stava per sposarsi con un ventenne membro della chiesa Pentecostale di cui faceva parte, che l’aveva violentata e messa incinta. Proprio per via della gravidanza, la sua famiglia e i membri della chiesa avevano deciso che il modo migliore per risolvere le cose fosse attraverso le nozze.

Sono stata costretta – ricorda nel reportage di Kristof – Mia madre mi ha chiesto se avrei voluto sposarmi e ho detto ‘Non so, che cosa è il matrimonio, come faccio a comportarmi come una moglie?’e lei mi rispose ‘Beh, diventerai una moglie’.

Un impiegato governativo a Tampa, in Florida, si è invece rifiutato di sposare una bambina di 11 anni, anche se sarebbe stato legale nello stato, perciò le famiglie si sono dovute spostare nella vicina Pinellas County, dove invece la licenza matrimoniale è stata regolarmente rilasciata.
Un caso a parte è invece quello di Cassandra Levesque, del New Hampshire che, dopo aver appreso che le ragazze nel suo stato potevano sposarsi a 13 anni, ha deciso di battersi per cambiare la legge, sponsorizzata da un legislatore.

Stiamo chiedendo alla Legislatura di abrogare una legge che è stata sui libri per oltre un secolo, sulla base di una richiesta di un minore che ha fatto un progetto di Girl Scout.

Tuttavia il governo federale ha, almeno per ora, accantonato la proposta, lasciando l’età minima a 13. I legislatori sembrano disposti a sposare le ragazze come Cassandra, ma non ad ascoltarle!

E in Italia?

Se pensate che in Italia casi del genere non esistano, sappiate che le cose non stanno proprio così: è effettivamente vietato il matrimonio con minorenni, a meno però che non siano stati legalmente “emancipati” dal giudice. Resta invece lecito, per un maggiorenne di qualsiasi età, avere rapporti sessuali con minorenni consenzienti che abbiano compiuto 14 anni, a patto di non esserne i parenti, gli insegnanti, gli educatori., e purché non ci siano motivazioni economiche che configurerebbero il reato di prostituzione minorile.

A quanto pare la strada è ancora lunga, anche nel “civilissimo” Occidente.

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