Non è una questione di estetica, diciamolo subito per non incorrere in equivoci.

O, forse, è anche quello, ma arriviamoci con calma.

C’è un quadratino sui vostri zaini? Sì, perché su alcuni zaini c’è, ma non su tutti. Si tratta di un quadratino posto come se le sue diagonali formassero una croce immaginaria davanti ai nostri occhi – questa posizione infatti non lo rende un rombo, sempre un quadrato resta, perché i suoi lati sono tutti uguali ma lo sono anche gli angoli. All’interno di questo quadratino – che può essere fatto di diversi materiali, come plastica, stoffa, tessuto tecnico o cuoio – vi sono due fessure, che danno appunto un nome peculiare a questo dettaglio.

Il nome del quadratino è infatti «muso di maiale». Per comprenderlo, basta immaginare la testa di un maialino: il naso del simpatico animale è ovale e presenta due fori che sono le sue narici. In un certo senso, le fessure parallele sul quadratino rappresentano le narici del maiale. Ma questo non dice ancora molto di più sul fenomeno. Si tratta di una questione di moda? In parte – lo accennavamo prima – perché questi quadratini sugli zaini contribuiscono a dare un tocco vintage sul vostro accessorio. In passato, il dettaglio era infatti molto più diffuso, e infatti la sua utilità è legata proprio all’uso che si faceva degli zaini.

Partiamo da un presupposto: oggi utilizziamo gli zaini davvero su ampia scala rispetto ai decenni passati. A cosa serve infatti lo zaino? C’è chi ci va a scuola e quindi ci mette dentro i libri, c’è chi invece li utilizza per uscire con le proprie amiche. Ci si va in palestra o li si usa per attività associative come il volontariato. Insomma, gli zaini accompagnano ogni ora della nostra vita. E a questo ci aggiungiamo che l’utilizzo più diffuso, quello scolastico, aumenta vertiginosamente se pensiamo a quanto le persone si istruiscano di più rispetto al passato – anche in forza di un obbligo di Stato fino a 16 anni.

In passato, invece, tornando alla prima metà del Novecento, gli zaini erano utilizzati molto dai militari, da chi svolgeva attività all’aria aperta, come escursioni o campeggio, o per qualche viaggio non troppo lungo.

È ad allora che risale l’usanza del quadratino, che riguarda quindi tutti coloro che si occupavano di camping o di sport all’aria aperta.

Ci siamo informate e le fessure del quadratino servivano a legare gli oggetti che non potevano entrare nello zaino perché troppo grandi, come il sacco a pelo o, in tempi più moderni, perfino lo skateboard o i pattini a rotelle.

quadratino zaino

Non solo: a quelle fessure si potevano legare, tramite i lacci, perfino le proprie scarpe di ricambio. Ma anche delle fascette di velcro possono attraversare le fessure.

Chiunque faccia sport come il trekking sa quanto siano importanti delle scarpe di ricambio a portata di mano. Camminando si suda, anche se si indossano le scarpe migliori del mondo, e il sudore non fa certo bene al piede, che richiede un “cambio d’abito”, ossia calzini e scarpe pulite e asciutte dopo l’escursione. Ma sicuramente non è un bene che le proprie scarpe puzzolenti vengano infilate nello zaino, per cui si allacciavano al quadratino e si badava di riporre il tutto magari nel baule della macchina – perché nell’abitacolo, se non si era soli, non sarebbe stata una bella mossa.

Oggi, gli escursionisti legano e fissano molti oggetti differenti – dai coltelli alle lampade – a questi quadratini sugli zaini. Che, tra l’altro, prendono anche un altro nome: si chiamano infatti «lash tab», decisamente più eloquente, dato che in italiano suona un po’ come «scheda di fissaggio». Lì, infatti, si possono fissare degli oggetti utili ai nostri scopi più disparati. In altre parole, il mistero è svelato.

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