La lettera è stata affidata al settimanale “Chi”, in edicola oggi, mercoledì 5 aprile.
Questo è il mezzo che Massimo Boldi ha scelto per fare arrivare le sue parole all’ex amico e compagno di tanti “cinepanettoni”, Christian De Sica, e con lui, per la verità, a tutta Italia.
Dopo 25 anni di amicizia, nelle righe della missiva si trovano dolore, rimpianto, ma anche una rabbia e un astio non sopiti, almeno nei confronti della moglie di De Sica, e la recriminazione per essere stato abbandonato nel momento più difficile, la morte della propria di moglie.

Caro Christian, ti scrivo perché sono addolorato o forse semplicemente dispiaciuto.

Inizia così, la lettera, che torna altre volte sul senso di perdita dell’amico

Oggi è passato più di un quarto di secolo e tra noi che cosa resta? Solo qualche messaggino. No, non lo accetto. Mi manca Christian, il mio amico, troppo, tanto (…)

Spiace vedere questo tuo lato debole che il pubblico, il tuo pubblico, il nostro pubblico, non conosce

E poi affonda

La tua debolezza ha un nome: Silvia, tua moglie. Lei, la tua agente, che decide, che programma la tua vita da sempre, anzi, da quando hai iniziato ad avere successo, da quando abbiamo iniziato ad avere successo con Aurelio De Laurentiis, 28 anni fa (…)

Tu, Silvia e Aurelio (De Laurentiis, ndr) non avete perdonato il fatto che me ne sia andato nel momento del nostro massimo successo? Ma non stavo bene. Ero un uomo distrutto, avevo perso mia moglie Marisa (…)

Forse un pacca sulle spalle, in quel momento, da parte del mio amico, mi è mancata. E pensare che Silvia e Marisa, praticamente coetanee, erano amiche. Oggi, a Chi, rivelo che Christian e Silvia non sono venuti nemmeno al funerale di Marisa, mia moglie, la loro amica.

Boldi dice poi che proprio la moglie di De Sica, prima di ogni ospitata o intervista, impone di non fare domande su questa amicizia:

Perché? Sono il diavolo? Che cosa avrei fatto? Di che colpa mi devo autocondannare?

E conclude con un appello, che parte da quanto molti fan continuano a chiedergli:

“Quando tornate insieme?”. Una domanda che fanno anche a te, lo so. E so che noi potremmo essere ancora un successo travolgente e non, come dici tu, “due vecchi che hanno già dato”. Chissà queste parole da dove provengono. Non sono tue, amico mio (…) Sono religioso e credo che il buon Dio mi abbia fatto avvicinare a te, abbia creato la nostra coppia sia professionale sia fuori dallo schermo per regalare risate alla gente, per allontanare i problemi in quelle due ore in cui veniva a vederci. Andare contro Dio, il volere di Dio che ci ha uniti…boh, dimmi tu, o ditemi voi, lo vedo come un peccato

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