A volte quando si vogliono mandare dei messaggi positivi bisogna fare particolare attenzione alla maniera in cui lo si fa. È il caso di Zara che ha voluto trasmettere alle donne l’idea di amarsi anche con le proprie curve; un messaggio meraviglioso sì ma… qualcosa è andato storto. L’azienda spagnola ha lanciato una campagna creando una vera e propria tempesta mediatica; sui social network impazzano furiosi commenti di donne che si sono sentite prese in giro. Ma cerchiamo di capire cosa è successo.

La campagna è stata chiamata “Love your curves” e invita le donne ad amare le loro curve. All’apparenza è certamente un messaggio bellissimo e positivo (in molte dovrebbero seguirlo), se non fosse, però, che le modelle scelte per rappresentarlo… le curve non hanno proprio idea di cosa siano!

Dopo aver visto la pubblicità in un negozio di Dublino, la conduttrice radiofonica irlandese Muireann O’Connell ha subito mostrato la sua indignazione nel suo account Twitter con questo tweet:

“Mi stai prendendo in giro, Zara”

Ma la conduttrice non è l’unica a pensarla in questa maniera, il suo tweet è stato retweetato più volte e i commenti del popolo del web nei confronti dell’azienda non sono stati molto clementi. In effetti, guardando le modelle non c’è da stupirsi se ci si sente un po’ prese in giro.

Muireann, comunque, ha voluto precisare che la colpa non è certamente delle modelle, bensì di coloro che hanno fatto una scelta così visivamente lontana dal concetto rappresentato. Non si può sponsorizzare ad esempio uno yogurt magro con l’immagine stampata di un piatto di pasta alla carbonara, o no?

Ma non è la prima volta che il colosso spagnolo ha riscontrato dei problemi; vi ricordate quella volta in cui ha dovuto ritirare dal commercio le magliette per bambini perché molto simili alle divise che i nazisti facevano indossare agli ebrei nei campi di concentramento? Nonostante le t-shirt di Zara avessero le righe orizzontali mentre quelle delle divise degli ebrei erano verticali, il risultato era visibilmente molto simile e la polemica anche quella volta non si era fatta attendere.

E della donna che ha trovato un topo morto nel suo abito firmato Zara ne vogliamo parlare? Per scoprire di più:

C’è però da dire che, dopo la richiesta di una linea XXL da parte della studentessa spagnola Anna Riera attraverso una petizione su Change.org, Zara è stata una delle prime aziende ad aggiungere ai suoi capi d’abbigliamento low-cost le taglie oversize. Che si sia sollevata una polemica inutile? Al momento sembra che l’azienda non abbia voluto dire niente al riguardo; farà un’altra campagna con ragazze con curve vere o lascerà correre? Di seguito altri tweet contro la campagna:

“Cara Zara, abbiamo sentito che hai un disperato bisogno di modelle curvy. Possiamo offrire la nostra assistenza?”



C’è chi ha mostrato il suo profondo amore per Zara… fino ad ora:

Nella foto: “Questa foto dovrebbe essere utilizzata nella campagna #loveyourcurves perché la maggior parte delle donne è così e non come quei bastoncini di modelle photoshoppate, magre e affamate”

Il commento: “Grazie tante per la delusione. Ho amato il tuo brand fino ad ora”

Sembra che Zara riesca a trovare sempre qualcosa per creare (inconsapevolmente) delle polemiche. Come uscirà da questo guaio mediatico? Riuscirà a farsi perdonare? Attendiamo novità!

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