Il video-appello: "Signor Presidente, ero DJ Fabo, ora voglio solo poter morire"

Fabiano, meglio conosciuto come dj Fabo, lancia un commovente appello via Facebook al Capo dello Stato, Sergio Mattarella: "Signor Presidente, sono tetraplegico, voglio poter morire in pace". E si riapre il dibattito sulla legalizzazione dell'eutanasia.

È un appello accorato, schietto, quello di Fabiano. Una richiesta di ascolto, di comprensione, indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma in realtà diretta un po’ a tutti noi: a chi rifiuta l’idea di legalizzare l’eutanasia anche nel nostro paese, a chi pensa che solo il termine naturale del tempo possa porre fine alla vita di ciascuno di noi. È un tema spinoso, complesso, in cui ciascuno può portare avanti le proprie ragioni certo di stare dalla parte giusta, ma, a volte, la parte giusta è davvero difficile da individuare.

Fabiano chiede solo la possibilità di poter scegliere quando e come morire, e lo fa attraverso un video, postato su Facebook, in cui racconta la sua storia.

Fabiano Antoniani era un ragazzo pieno di vita e di interessi, che aveva trovato nella musica, e nel lavoro da dj, la sua vera passione. Nato a Milano, decide di trasferirsi in India, dove diventa un disc jockey piuttosto importante e apprezzato, con il nome di dj Fabo.

Fonte: facebook

Fabiano vive davvero un periodo d’oro, in cui conosce anche la donna della sua vita, Valeria.

Fonte: facebook

Eppure, quella stessa vita che gli aveva regalato tanto a un certo punto chiede indietro il conto, e gli strappa via dalle mani tutte le cose belle, le gioie, tutto quanto di buono gli aveva riservato fino a quel momento. Il 13 giugno del 2014 dj Fabo ha un terribile incidente in macchina, che lo rende cieco e tetraplegico. Cala improvvisamente il buio sulla vita ricca di colori e di musica del ragazzo. Oggi, a 39 anni, Fabiano vive completamente allettato, incapace di vedere, di muoversi, “immerso in una notte senza fine“, come afferma lui stesso. E l’unica cosa che chiede, attraverso la voce di Valeria, è di poter scegliere di morire, di poter fare ricorso alla “dolce morte”.

Il suo, naturalmente, non è il primo caso di persona che chiede di ricorrere alla morte assistita: tutte ci ricordiamo le dichiarazioni della campionessa paralimpica Marieke Vervoort proprio prima dell’inizio dei giochi di Rio.

Così Fabiano ha pensato di rivolgere un appello, a cuore aperto, al Presidente Mattarella, ben consapevole che non spetta a lui approvare le leggi nel nostro Stato, ma solo per chiedergli di sollecitare il Parlamento affinché si esprima, prendendo una decisione definitiva, sulla proposta di legge presentata ormai più di tre anni dall’Associazione Luca Coscioni, che chiedeva appunto di rendere legale l’eutanasia anche nel nostro paese.

Così, mentre in alcuni paesi dove la morte assistita è già legalizzata, come ad esempio l’Olanda, arrivano proposte estreme, mirate a estendere la possibilità di farvi ricorso anche a chi sta bene ma ha completato il proprio percorso di vita, in Italia ci sono persone che stanno ancora lottando per avere il diritto di poter scegliere quando morire, senza l’obbligo di recarsi all’estero per farlo.

Fabiano non si perde d’animo e, con la compagna Valeria sempre a fianco, prosegue la sua battaglia, cercando di diffondere il proprio messaggio via social; recentemente si è fatto tatuare una scritta che recita “Il dolore è la paura che abbandona il corpo“.

Nonostante la condizione di cecità e di immobilità, Fabiano non perde il senso dell’ironia, e il desiderio di aiutare il prossimo; è molto coinvolto, ad esempio, nell’aiuto agli orfani delle grandi città indiane.

Come abbiamo detto, quello sulla legalizzazione dell’eutanasia resta un tema scottante e dai contorni che si prestano a molteplici prospettive e chiavi di lettura, e non spetta certo a noi dare un giudizio in un senso o nell’altro. Restiamo in attesa di sapere se l’appello di dj Fabo verrà ascoltato.

 

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