Steve McCurry la fotografò, facendola diventare, agli occhi del mondo, la Monna Lisa di tutte le guerre, non solo di quella che stava vivendo. Ma ora Sharbat Gula – si chiama così la donna con gli occhi verdi più famosi di tutti – è stata arrestata. L’accusa che pende sul suo capo è falsificazione di documenti: oltre un anno e mezzo fa, nel febbraio 2015, i documenti di Sharbat Gula erano stati annullati perché ritenuti falsi. Ora, l’ex giovane è stata raggiunta presso la sua dimora dall’Agenzia Federale di Indagini pakistana proprio per un reato simile. Con lei anche due dei suoi figli.

Quando Sharbat Gula aveva 12 anni fu fotografata da McCurry, che la fece diventare la ragazza afgana con gli occhi verdi sulla copertina del National Geographic. A quell’epoca, c’era la guerra tra Unione Sovietica e Afghanistan, così la ragazza finì nel campo profughi di Nasir Bagh, dopo la morte di gran parte della famiglia: scomparvero a causa del conflitto mamma, papà, nonna, un fratello e tre sorelle. Negli occhi di Sharbat Gula, il fotografo rivide tutta la sofferenza dignitosa di un intero popolo, che poi divennero patrimonio di tutte l’umanità.

Nel 2002, McCurry aveva cercato di nuovo Gula, ritrovandola 41enne nello stesso campo profughi, sposata e con tre figli. E con gli stessi occhi verdi che intanto avevano visto nuovi orrori, quelli provocati dall’ascesa dei Talebani nel suo Paese d’origine. Lei però non aveva mai visto la sua fotografia. A dare notizia del suo recente arresto, avvenuto a Peshawar, è stato proprio Steve McCurry sulla sua fanpage Facebook.

«Stiamo facendo il possibile – ha scritto il fotografo mercoledì – per capire cosa sia accaduto, contattando i colleghi e gli amici nell’area. Mi sto attrezzando per fare il possibile in prima persona per aiutare legalmente e finanziariamente lei e la sua famiglia. Stigmatizzo quest’azione delle autorità nella maniera più decisa. [Sharbat Gula] ha sofferto per tutta la sua vita e il suo arresto è un’enorme violazione dei diritti umani.»

In questi giorni, McCurry sta aggiungendo continui aggiornamenti sulla situazione di Sharbat Gula. Il fotografo è dapprima riuscito a contattare un’associazione che si occupa di diritti umani, lanciando poi un appello sul social network, affinché tutti conoscano la situazione di Gula, il suo passato ma anche il suo presente.

I legali di McCurry a Peshawar si stanno battendo alacremente. Intanto, l’arresto di Sharbat Gula ha scatenato la solidarietà anche in tutto il Pakistan e perfino il governo di sta mobilitando per cercare di chiarire. A quanto pare, il documento di identità contestato – che viene usato in Pakistan per coloro che possiedono proprietà – non è stato né falsificato, né ottenuto da Gula in maniera truffaldina.

Il ministro degli Interni Chaudhry Nisar Ali Khan ha dichiarato che un primo passo per la liberazione di Sharbat Gula de dei suoi figli sarebbe stata scarcerazione su cauzione. Ma molto si dovrà chiarire su quello che è accaduto e sul destino di Gula e dei suoi figli.

«Sharbat Gula – ha scritto ancora in questi giorni il fotografo – è stata il simbolo dei rifugiati per decenni. Ora è diventata il volto dei migranti indesiderati. In qualità di vedova, si è attrezzata per tirare su i suoi quattro figli da sola. Rappresenta tutte le donne e gli uomini coraggiosi che sopporteranno qualsiasi pena per proteggere quanto di più caro possiedono – i loro figli.»

L’ultimo aggiornamento di oggi, mercoledì 2 novembre è che il tribunale di Peshawar ha respinto la richiesta di libertà su cauzione, presentata dai suoi legali per motivazioni di salute, la donna sarebbe infatti malata di epatite e sostenuta dal fotografo di fama mondiale.

Di recente, la fotografia di McCurry che ritrae Sharbat Gula è stata ospite in una mostra in Italia, che si è tenuta nel Castello Aragonese di Otranto – la mostra ha chiuso i battenti lo scorso 2 ottobre. Ospiti, oltre alla celeberrima immagine, anche gli altri scatti più suggestivi di McCurry. La mostra ha attirato visitatori da ogni dove e non è mancata qualche celebrità, tra cui l’attore Matt Dillon, quest’estate in vacanza nel Meridione d’Italia.

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