La carta igienica può rappresentare un mistero? Fino a oggi, nessuna di noi avrebbe mai detto di sì. In fondo, cosa esiste di più comune e di più diffuso della carta igienica? Per certi versi è come se fosse una nostra amica: giocando con le parole, potremmo infatti dire che ci è sempre vicina nel momento del bisogno. Si tratta infatti di qualcosa che non deve mai mancare nel nostro bagno, mentre ci preoccupiamo che ci sia o di portarcela dietro quando ricorriamo a un bagno pubblico, che sia in un locale o su un mezzo di trasporto come un treno o un aereo.

Questo attaccamento degli esseri umani alla carta igienica però solleva un dubbio: esiste un verso in cui srotolarla? C’è chi ritiene che la personalità di un individuo possa definirsi proprio in base al modo di srotolare la carta igienica, in base al fatto che il nastro venga posto lontano oppure vicino al muro. Ma si tratta solo di opinabilità o c’è un’evidenza scientifica nel modo in cui si srotola la carta igienica? La risposta è all’interno del brevetto dell’invenzione stessa – perché sì, la carta igienica è un’invenzione.

Certo, non possiamo metterla in una classifica in cui figuri la scoperta dell’elettricità o la gabbia di Faraday, ma sicuramente l’invenzione della carta igienica ha un suo ruolo in una classifica in cui invece figurino gli assorbenti ripiegati in busta e la ceretta a caldo casalinga. Perché non tutti sanno che la carta igienica nasce nel 1891: fu allora che venne depositato il brevetto da Seth Wheeler. Ma come facevano le persone prima?

Semplice: non esistevano tutte le norme igieniche e le buone abitudini di pulizia che abbiamo oggi, tanto che ci sono state epoche in cui le persone facevano addirittura i loro bisogni per la strada, in barba al fatto che ciò poteva aiutare il diffondersi di malattie. Ma la vera svolta nella medicina avvenne appunto a metà del XIX secolo, quando un medico, di nome Ignac Semmelweis, comprese l’importanza di lavarsi le mani e da questo scaturì anche l’invenzione di saponi e antisettici. È in questo periodo storico che si inserisce quindi la creazione della carta igienica, una carta molto leggera che poteva essere arrotolata, divisa in riquadri perché persone diverse ne avevano necessità diverse, e buttata via dopo essere stata usata.

Stando al brevetto relativo alla carta igienica, c’è una ragione fisica per cui esiste un modo corretto per utilizzarla. E il modo corretto è: con il nastro lontano dal muro. Ok, c’era il 50% di possibilità per indovinare, ma scommettiamo che voi volete anche conoscere la ragione. È presto detto: la carta igienica, con le sue linee tratteggiate, è più facile da dividere in sezione quando il nastro è all’esterno. Naturalmente, questa facilità deriva dal fatto che siamo costretti a utilizzare una mano sola, soprattutto nel caso si abbia bisogno di un ulteriore strappo, per non sporcare la carta igienica rimanente sul rotolo, soprattutto se non siamo i soli a utilizzare il medesimo bagno.

Quindi questo è il grande arcano relativo alla carta igienica. Dopo aver scoperto a che cosa serve il taschino minuscolo all’interno delle più grandi tasche dei jeans, per quale ragione esiste un buco sul fondo del mestolo per gli spaghetti, quali utilizzi si possono fare con i cotton fioc o perché le camicie, le giacche e i pantaloni da uomo si abbottonano a destra, mentre quelli delle donne si abbottonano a sinistra, possiamo dire che nei prossimi giorni potremo dormire sonni tranquilli. In altre parole, non ci rigireremo mai più nel letto chiedendoci: per caso avrò messo il rotolo di carta igienica nel verso giusto?

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