La denuncia di una mamma: "Quella scritta agghiacciante sui leggings Reebok della figlia"

Quando l’amore di una mamma sfida le multinazionali. La storia che vi riportiamo arriva dall’Irlanda del Nord e ci ha lasciate senza parole, perché i vestiti per bambini dovrebbero riportare messaggi adeguati alla loro età. Voi fareste indossare a vostra figlia dei leggings della Reebok come questi?

Una mamma decide di far la guerra a Reebok, a seguito dell’acquisto di un paio di leggings per la figlia. Verrebbe da chiedersi che cosa ci fosse scritto su questi pantaloni tanto condannati, ma – una volta osservati con attenzione – non ci si stupisce di una reazione tanto accesa, accorata al punto da indurre la donna a decidere di condividere la sua esperienza attraverso il tabloid inglese The Sun.

Kristy Deal, una donna di Portrush – nell’Irlanda del Nord – era certa di fare la felicità della figlioletta Daisy il giorno in cui le ha regalato un paio di leggings neri con delle scritte a marchio Reebok, in occasione del suo nono compleanno.

La donna ha raccontato alla stampa di aver acquistato online due paia di leggings, certa della qualità del prodotto e del fatto che avrebbero fatto la felicità della figlia una volta che li avrebbe indossati al corso di danza. ricevuto il pacco Kristy ha osservato i pantaloni da vicino e  ha stentato a credere ai suoi occhi.

L’occhio le è subito balzato su una serie di scritte di cattivo gusto, le quali riportavano messaggi del tutto incompatibili con una linea di abbigliamento destinata a dei bambini; scritte spaventose se si pensa al messaggio del quale potrebbero rendersi portatrici.

La mamma racconta che Daisy ha nove anni, ma che lo stesso prodotto fosse disponibile anche in taglie per bambini molto più piccoli. Ma guardiamo insieme le scritte incriminate.

Fonte: Pacemaker Press
Fonte: Pacemaker Press (trad: non me ne frega un ca**o)

 

Fonte: Pacemaker Press
Fonte: Pacemaker Press (trad: non dormo mai al sabato, senza paura)

 

Fonte: Pacemaker Press
Fonte: Pacemaker Press (trad: inizia l’anarchia, sii senza paura, vivi appassionatamente)

Ma la peggiore tra tutte, quella che ha causato scalpore e indignazione, è quella che vi stiamo per mostrare e il caso ha voluto che fosse posizionata a ridosso delle cuciture delle parti intime, e riporta la scritta: Non per il tuo divertimento.

Fonte: Pacemaker Press
Fonte: Pacemaker Press

Le frasi così sgradevoli non erano visibili online, infatti, sul sito ufficiale dello store di Reebok è possibile ingrandire i modelli selezionati, ma non a sufficienza da distinguerenettamente le scritte oppure i disegni più piccoli.
Ma non si tratta semplicemente di volgarità. La donna pensa che i leggings prodotti da Reebok siano il veicolo di messaggi maliziosi, totalmente incompatibili con un abbigliamento destinato a bambini.

Fonte: Pacemaker Press
Fonte: Pacemaker Press

La multinazionale – dal canto suo – ha cercato di rimediare scusandosi ufficialmente, rimuovendo dal negozio online i pantaloni incriminati e facendo ritirare tutti i modelli dagli scaffali dei negozi all’interno dei quali erano già stati distribuiti.

Anche nel caso in cui si fosse trattato di abbigliamento per adulti, probabilmente, sarebbe stato opportuno avvisare la clientela e metterla a conoscenza dei contenuti così espliciti.
Ora verrebbe da chiedersi se fosse davvero necessario fare dell’ironia gratuita avvalendosi dei bambini, in un’epoca in cui il dramma della violenza e degli abusi a danno dell’infanzia sono dei fenomeni sempre più dilaganti e scellerati, e se fosse altresì il caso di creare un capo di abbagliamento tendenzioso che mette in bella mostra parole sì casuali, ma squallide, pur sapendo che sarebbe stato un minore ad indossarlo?
Una provocazione? Un’operazione di marketing emozionale?

Noi aspettiamo di leggere cosa ne pensate e soprattutto: avreste fatto indossare quel paio di leggings alle vostre bambine?

Tutti gli scandali aiutano la pubblicità, perché non c’è migliore pubblicità della cattiva pubblicità.
(Andy Warhol)

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