Inchiesta shock: la metà delle donne subisce molestie sessuali a scuola o all'università

Gli anni della scuola dovrebbero essere i più spensierati nella vita di ogni ragazzina. Peccato che non sempre sia così, e che anzi le pareti delle aule possano trasformarsi in una prigione, dove si può cadere vittime di molestie ed abusi sessuali, fisici e psicologici. Il problema è più esteso di quanto si possa pensare, tanto che i risultati scioccanti di una ricerca britannica hanno portato alla luce che ben oltre il 50% delle adolescenti ha subito episodi di violenza di questo genere.

Troppo spesso l’ambiente scolastico è il protagonista, in negativo, di fatti di cronaca che avvengono proprio all’interno delle sue pareti, fra i banchi e le aule, e che vedono coinvolti bambini o adolescenti. Gli episodi di bullismo sono purtroppo sempre più frequenti, e l’espansione inarrestabile dei social network in questo caso è spesso deleteria, perché, se usati nella maniera sbagliata, possono offrire un nuovo terreno fertile dove alimentare insulti e liti, spostando il campo dall’aula di scuola alla tastiera di un pc.

Ma un altro dato estremamente preoccupante riguarda soprattutto le adolescenti o le giovani donne, che sono le principali vittime di un altro tipo di violenza brutale: le molestie sessuali.

Secondo un report pubblicato recentemente e condotto dal Women and Equalities Committee (una commissione creata dal Parlamento inglese al fine di monitorare l’uguaglianza sessuale, religiosa, di genere, ma anche per occuparsi di gravidanza, maternità, matrimonio e unioni civili), ben oltre la metà delle donne britanniche dichiara di aver subito molestie sessuali nell’ambito scolastico o dell’università.

In particolare, più di un terzo delle giovani di età compresa tra i 16 e i 18 anni dichiara di aver subito “palpatine” non volute, e addirittura il 71% di loro afferma di sentire termini come “sgualdrina” che vengono usati regolarmente, anche fra ragazze, a scuola.

Uno sconcertante 59% di giovani donne tra i 13 e i 21 anni, nel 2014, ha detto di essere stata vittima di molestie sessuali a scuola o al college.

Sono indubbiamente dati scioccanti, che inducono obbligatoriamente a riflettere su quanto la scuola presenti ancora lacune consistenti per ciò che riguarda la vigilanza, la punizione degli abusi, ma anche l’educazione sessuale. Tutti elementi che dovrebbero essere necessariamente presenti all’interno del sistema scolastico, e che invece ancora latitano pesantemente, mentre sembra essere diventato normale, come le ragazze stesse ascoltate nell’indagine rivelano, appellare le adolescenti con nomi come “cagna” e simili.

Come sembra diventato altrettanto ordinario, per le ragazze, aspettarsi di poter subire toccatine non desiderate o molestie di altro genere fra i banchi di scuola o nei corridoi del college. Maria Miller, presidente del Women and Equalities Committee, ha detto a tal proposito:

“Abbiamo sentito le ragazze parlare degli abusi sessuali come di un qualcosa che si aspettano di subire, che fa parte della vita di tutti i giorni, e che gli insegnanti trattano come semplici ‘marachelle’, mentre i genitori lottano come possono per proteggere le figlie”

Maria Miller (Fonte: Web)
Maria Miller (Fonte: Web)

Anche Laura Bates, dell’Everyday Sexism Project, conferma che la violenza sessuale, in ogni sua forma, è un fenomeno altamente diffuso,un problema comune e regolare che molte delle adolescenti e delle giovani donne possono dover affrontare nella vita.

Quello che viene criticato è soprattutto l’approccio ancora troppo debole degli istituti scolastici rispetto alla questione, che troppo spesso viene sottovalutata, o non valutata in tempo. Anche il Dipartimento dell’Educazione è stato aspramente preso di mira per la mancanza totale di un piano volto a fornire gli strumenti concreti alle scuole per educare, prevenire, o eventualmente punire gli episodi di violenza sessuale.

“Ci sono esempi eccellenti- continua Miller- di scuole ed organizzazioni che stanno lavorando per prevenire le molestie sessuali. Ma la gran parte degli istituti fallisce perché non riconosce questo come un problema, e perciò non agisce in tempo per evitare che tali episodi accadano”

Questo accade proprio perché, avvertono gli accademici e gli specialisti, la questione rischia di essere presa sottogamba da studenti e staff scolastico, e di essere accettata anziché punita o denunciata. Per questo la commissione ha chiesto al governo di premere sull’acceleratore per mettere in pratica la nuova Carta dell’Educazione, che dovrebbe esser seguita da ogni scuola britannica proprio per prevenire e fronteggiare gli episodi di molestie sessuali. Allo stesso modo, sarebbe di estrema importanza che venissero fatti investimenti per portare l’educazione sessuale ad essere una materia obbligatoria a scuola.

“Il Governo deve rendersi conto che il problema delle molestie sessuali è totalmente inaccettabile, e supportare scuole, insegnanti e parenti a fronteggiarlo nella giusta maniera”

A fare da eco agli appelli lanciati da Maria Miller anche le esponenti del Girlsguiding, un gruppo di giovani fra  i 14 e i 25 anni costituitosi proprio per combattere gli episodi di molestie sessuali, che dicono: “Come giovani donne, molte di noi sono ancora a scuola e sono testimoni, o vittime, ogni giorno di violenze e abusi sessuali. È umiliante, spaventoso, e affligge quello che noi siamo, dove andiamo, l’immagine del nostro corpo e anche la nostra sicurezza”.

Le Girlsguiding hanno persino lanciato una petizione per porre un freno definitivo alle molestie sessuali che avvengono in ambito scolastico, e affinché le scuole dimostrino tolleranza zero con i responsabili di tali crimini.

Ha accolto con entusiasmo i risultati della ricerca condotta dalla commissione la National Union of Teachers (NUT), che, nelle parole del suo portavoce e segretario generale, Kevin Courtney, ha affermato che l’unione degli insegnanti da tempo segnalava che il problema aveva bisogno di essere discusso in maniera chiara ed approfondita, implementando nuove soluzioni, più efficaci.

Anche in Italia la percentuale di donne che subisce violenza è ancora molto alta, tanto che la metà di loro, di età compresa tra i 14 e i 65 anni, ha subito abusi o molestie sessuali di vario genere; se i casi di violenza domestica sono purtroppo ancora numerosi (la media è del 20,2%) anche gli episodi di questo tipo che si verificano a scuola sono molti, raggiungendo ben il 15,3%.

Aiutare le strutture scolastiche affinché possano vigilare in maniera appropriata ed evitare che il fenomeno si espanda ancor più di quanto ha già fatto è importantissimo, ed è proprio questo che nel Regno Unito associazioni ed organizzazioni, appoggiate dalla commissione, chiedono al governo. Ma ancora più importante è aiutare chi ha subito e provato sulla propria pelle l’orrore di una molestia sessuale, perché non far sentire sole, o colpevoli, queste giovani donne, e riuscire a far passare il messaggio che tutto questo non è affatto normale, sarebbe senz’altro la vittoria più importante.

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