La sensibilizzazione contro il cancro non è mai abbastanza. La ricerca scientifica è importante, come pure è fondamentale la prevenzione o la consapevolezza relativa agli screening da effettuare. Lo è soprattutto quelli per noi donne, che fortunatamente beneficiamo in alcune regioni di lettere che ci giungono dalle Asl, per ricordarci mammografie e Pap test. Lo sappiamo tutte quali sono le cose importanti, però certe volte ne ignoriamo molte, inghiottite nel frenetico tran tran quotidiano.

Ma a volte la sensibilizzazione contro il cancro passa anche per altre strade. Una di queste, negli ultimi anni, è Facebook. In questi giorni, avrete sicuramente notato che molti dei vostri contatti hanno pubblicato sul loro profilo una loro immagine in bianco e nero con l’hashtag #sfidaaccettata. Benché per i fan di “How I Met Your Mother” questo sia uno dei tormentoni di Barney Stinson, non si tratta affatto di nulla di leggero.

Si tratta infatti di una catena volta alla sensibilizzazione contro il cancro. Il bianco e nero simboleggia infatti lo stato di stallo fisico ed emotivo che i malati di tumore affrontano. Per loro la vita non è più a colori, spesso si soffre anche durante i processi di guarigione e la strada è lunga e tortuosa. Anzi, quasi sempre si soffre durante i processi di guarigione, a meno che non si benefici di terapie più leggere, in cui il dolore c’è sempre – è impossibile non ci sia – ma si sta un po’ meglio rispetto ai malesseri che potrebbero potenzialmente insorgere.

La scelta del bianco e nero a contrasto con il colore è in realtà un vecchio concetto che risale al film “Il mago di Oz”. In quel film, la città di Smeralda in technicolor è opposta al bianco e nero del Kansas. E per raggiungere la città, bisogna effettuare un percorso tortuoso, con molti pericoli. Nelle fiabe, spesso, ci possiamo trovare delle metafore della vita e questa non fa eccezione: il bianco e nero è solo il primo passo per tornare a colori quando si ha il cancro. E il percorso tortuoso sono le terapie, la chirurgia, il cambio di alimentazione, tutto quello che serve per tornare a quelli che si era prima. Anche se per nessuno sarà mai la stessa cosa.

La campagna della foto in bianco e nero su Facebook e degli #sfidaaccettata ha in realtà meno successo di quelle degli anni passati. In una si scriveva nel proprio aggiornamento di status, per esempio, un colore – che corrispondeva a quello del proprio reggiseno – per sensibilizzare contro il cancro al seno. Oggi come in passato però non sono mancate le critiche. Che però sono pure importanti in una campagna di sensibilizzazione.

Molti utenti si sono chiesti perché postare la propria foto in bianco e nero: non avrebbe semplicemente contribuito a rafforzare l’ego di chi aderiva all’iniziativa? In queste critiche sono tuttavia contenute delle informazioni importanti: c’è chi suggerisce ogni quanto tempo va fatto uno screening, c’è chi racconta la propria esperienza con il cancro e la chemioterapia, chi quella di un famigliare. Le critiche costruttive sono sempre un valore aggiunto in qualsiasi iniziativa.

Sicuramente una foto non guarirà nessuno. Essere su un social network significa anche confrontarsi con l’attualità e le critiche fioccano, com’è naturale. È accaduto con le bandiere della Francia dopo il massacro al Bataclan, con quelle arcobaleno per i diritti degli omosessuali conquistati negli USA, per i vari «Je suis…». Ma quello che conta è altro.

Per queste scelte, come per la scelta di aderire a questa campagna di sensibilizzazione contro il cancro, è la sensibilizzazione che vale, appunto. Anche solo per un momento. In altre parole, anche se poi non si è sempre coerenti – e nella vita non è sempre facile esserlo e a volte neppure lo si vuole – è un bene che si parli di un determinato argomento che investe la società in molti modi. E se anche solo per un momento siamo riusciti a pensare agli altri, è comunque un passo in avanti.

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