Cyberbullismo, atto secondo.

Dopo la triste storia della ragazzina di quattordici anni che pochi giorni fa si è tolta la vita a Novara per colpa di twitter, ora è il turno di Flora. Diciassette anni e una passione per i One Direction. Baciata dalla fortuna, vince un biglietto gratis per un concerto dei suoi beniamini e vola a New York per conoscerli. Da quando il suo nome è stato annunciato in diretta radio, su Twitter hanno iniziato a coprirla di insulti, e da 200 followers, in pochi giorni, è passata a 12.500.

“Devi morire”

“Fai un aerosol con il gas”

“Lavati con la benzina e asciugati con l’accendino” sono solo alcuni (e probabilmente i meno forti) tweet contro la ragazza.

Ha paura adesso Flora. Ha paura ad andare ai concerti ed è spaventata dalle minacce. La insultano in migliaia ma nonostante sappia che si tratta solo di ragazzine invidiose e arrabbiate ha paura. “Hanno detto che mio padre era ricchissimo, che era padrone della Kinder, che la lotteria era truccata, che avevo avuto una raccomandazione. Non è vero niente. Qualcuno mi ha scritto che siccome non ho pianto e non gli sono saltata addosso quando li ho incontrati a New York non ero una vera fan, che non meritavo quel premio.”

Il suo nome ora è un trend topic. Ma la guerra non si esaurisce in rete. Per strada molte ragazzine la riconoscono. Da dove nasce tutta questa rabbia nell’età, che ai miei tempi, era quella delle Lelly Kelly?

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