Avete mai desiderato andare in vacanza all’estero senza il terrore di non essere capite perché non conoscete la lingua? Oppure avete mai avuto voglia di ordinare in un ristorante etnico nella lingua dell’ospite? O ancora volete far fronte a tutte le questioni linguistiche che si possono presentare durante il lavoro, soprattutto se si ha una posizione di desk? Da oggi è possibile affrontare tutto questo e molto altro, perché sono in arrivo sul mercato gli auricolari che permetteranno una traduzione simultanea e in tempo reale in tutte le lingue possibili. Ne ha dato notizia il sito del periodico GQ.

O meglio: per ora e quando si deciderà di fermare la campagna di raccolta fondi su Indiegogo, sarà possibile tra due parlanti che indossano gli auricolari tradurre all’occorrenza in inglese, francese, spagnolo e italiano. Finora sono stati raccolti oltre due milioni e mezzo di dollari per la realizzazione, ossia oltre 30 volte quello che era necessario alla produzione. Alcuni dei prodotti – sì, oltre agli auricolari ci sono anche dei kit un po’ più complessi – registrano il sold out già in prenotazione

I traduttori e gli interpreti però non dovranno avere paura: in ogni caso il loro lavoro non può essere sostituto da una macchina, tanto più che con tutta probabilità quello della macchina sarà un lavoro perfettibile. Facciamo un esempio: cosa accadrà a quelle parole che in italiano sono omografe ma non omofone, che non vengono quindi pronunciate alla perfezione tra tutti i parlanti, verranno tradotte in maniera corretta? Sfidiamo chiunque non abbia studiato Lettere o Lingue (o affini) all’università a distinguere tra «pòrta» e «pórta» oppure tra «pèsca» e «pésca». È chiaro che il tutto fa venire in mente Google Traslate, una grande risorsa, certo, ma che richiede sempre e comunque un’infarinatura di lingua, per discernere quali storture di significato le parole omografe possano produrre.

Ma sicuramente i ragazzi di Waverley Labs, una piccola start up di New York che ha ideato e realizzerà gli auricolari, si sono già messi al lavoro per costruire un database quanto più fornito possibile. Perché quando parliamo di app tanto sofisticate è appunto il database che, potenzialmente, potrebbe fare la differenza in quanto a funzionalità.

Quanto costeranno gli auricolari?

Gli auricolari traduttori saranno disponibili a partire da maggio 2017 e ci sono diverse fasce di prezzo, in base a quello che serve. Gli auricolari “base” costano infatti 199 dollari al momento, l’equivalente di 181 euro, centesimo più, centesimo meno. E comprendono due auricolari, l’app relativa e il caricabatterie. Ma in cantiere ci sono anche il pacchetto “famiglia e amici” – che comprende due pacchetti base, e il pacchetto “viaggio e guida turistica”, che comprende ben cinque pacchetti base e arriva al costo considerevole di 879 dollari. Sul sito dell’azienda si legge:

Un mondo senza barriere di linguaggio. Sii il primo a sperimentare un nuovo tipo di tecnologia indossabile.

Intanto c’è da dire che si stanno facendo dei passi da gigante per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Sempre GQ ha riportato la notizia che il team Apple che si occupa di intelligenza artificiale ha “partorito” Viv, che nasce dalle esperienze precedenti, tra cui quella probabilmente più famosa, Siri. Viv è in grado di rispondere in maniera semplice a domande complesse e, via via, si evolve, apprendendo letteralmente comandi sempre nuovi e più difficili. Anche in casa Google si sono attrezzati, con Home, che coniuga intelligenza artificiale domotica: si tratta di uno speaker che si attiva con la voce, con cui si possono fare ricerche online, ascoltare musica e controllare gli elettrodomestici. In altre parole, sarà impossibile scordarsi il forno acceso mentre si ascolta l’ultima hit di Madonna. Ma di recente sono usciti anche degli altri auricolari, gli Xperia Era di Sony, che suggeriscono degli appunti immessi precedentemente, quando occorrono.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!