Strage dei treni: Jolanda, che si doveva sposare, Antonio 15 anni, il miracolo del bimbo

Da Jolanda che si sarebbe dovuta sposare a Enrico che voleva festeggiare il compleanno del nipotino: abbiamo voluto raccontare le storia di chi era sul treno Andria-Corato per non dimenticare questa tragedia.

Ancora una volta le parole non bastano, non servono. Soprattutto i proclami di chi strumentalizza. Ancora una volta l’indignazione è un diritto e un dovere, purché non si esaurisca in tre giorni di lutto, ma non si stanchi di chiedere ragione e giustizia – se ragione e giustizia possono esserci – e, soprattutto, che tutto questo non sia stato invano.
Ad Andria, nello scontro tra treni, ieri, martedì 12 luglio, sono morte 27 persone (50 sono ricoverate in ospedale di cui 18 gravi). 57 persone che, al di là di essere un numero agghiacciante, sono 57 volti, 57 storie, 57 sogni saliti su quel treno che doveva portarli da qualcuno.

Ve ne raccontiamo alcune, perché i numeri abbiano la dignità di volti e progetti, perché nella tragedia, ancora una volta, ci sono storie di vite ostinate, miracolosamente strappate alla lamiere, anche grazie a chi ha avuto cura di loro. Come quella del piccolo bambino sopravvissuto grazie all’abbraccio della nonna, che non ce l’ha fatta.
Sperando che siano altrettanto ostinate le vite di chi resta e di chi ancora sta lottando tra i feriti.

1. Samuele, 6 anni, e l’abbraccio di nonna Donata

strage treni in puglia
Fonte: Web

Il suo pianto era così forte che i soccorritori l’hanno sentito dall’elicottero Drago 52. Samuel, di soli 6 anni, era rimasto incastrato fra le lamiere dietro un sedile che gli comprimeva il petto impedendogli quasi di respirare. C’è voluta mezz’ora per liberarlo dalle lamiere e i soccorritori per distrarlo dal dolore e dalla paura, gli hanno fatto vedere un cartone sullo smartphone. Il piccolo viaggiava con la nonna Donata che avrebbe dovuto riportarlo a casa, a Milano, dopo una breve vacanza in Puglia. A salvarlo è stata proprio lei che, con il suo abbraccio, l’ha protetto durante la collisione. Lei purtroppo non ce l’ha fatta.

2. Jolanda, la futura sposa

Strage dei treni: Jolanda, che si doveva sposare, Antonio 15 anni, il miracolo del bimbo
Fonte: web

Jolanda Inchingolo aveva solo 25 anni e tanti sogni nel cassetto. Si sarebbe dovuta sposare con Marco il prossimo settembre e ora lui non si dà pace. Quel treno lei l’aveva preso per raggiungerlo a Bari e trascorrere una giornata insieme. In progetto una famiglia e dei figli. “Aveva un unico desiderio: fare la mamma” ha raccontato Marco “E chissà quanto sarebbe stata bella”.

3. Antonio, il musicista 15 enne, che non doveva salire

Strage dei treni: Jolanda, che si doveva sposare, Antonio 15 anni, il miracolo del bimbo
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Per Antonio sono state fatali le coincidenze e un destino che non gli ha lasciato scampo. Suo padre gli aveva consigliato di non andare ad Andria perché la mattina si era alzato con il mal di pancia, ma lui ha insistito e alla fine c’è andato a quei corsi di recupero estivo. Una lezione finita prima l’ha portato su quel treno che l’ha strappato via alla vita in modo così crudele. I suoi genitori l’hanno riconosciuto dalla borsa con i libri e oggi tutti ricordano la sua passione per la musica e il suo talento. “Un ragazzo eccezionale, suonava la tromba al Conservatorio” ha raccontato la zia.

4. “Ho salvato mio marito scavando tra le lamiere”

strage treni in puglia
Fonte: Web

Sono andata scalza sotto le macerie. Ho scavato sotto le lamiere e sono riuscita a salvare mio marito. Ho visto le persone a pezzi“. A raccontare tutto questo è una fra i sopravvissuti dello scontro dei treni che, scavando da sola fra le macerie, è riuscita a liberare il marito dalle lamiere salvandolo. “Abbiamo visto un macello per terra e poi non abbiamo sentito più nulla” ha spiegato l’uomo ormai in salvo, miracolosamente.

5. Pasquale Abbasciano, il macchinista che coltivava le ciliegie

strage treni in puglia
Fonte: Web

Era un giorno speciale quello di ieri per Pasquale Abbasciano. Si stava recando ad Andria per ascoltare le promesse di matrimonio di sua figlia. Faceva il macchinista da tanti anni e presto sarebbe andato in pensione. La sua passione? Coltivare ciliegie. Curava gli alberi con amore e regalava i frutti a tutti.

6. Gabriele, 25 anni e la telefonata alla mamma

strage treni in puglia
Fonte: Web

Gabriele era di Andria e aveva solo 25 anni. Stava rientrando a casa dopo un controllo medico ad un dito. Prima di morire la chiamata alla mamma per rassicurarla spiegandole che stava tornando a casa ed era tutto a posto. Poi il silenzio. La sua famiglia è rimasta nel Palazzetto dello Sport sino a tarda sera sperando che stesse bene, sino alla tragica notizia.

7. Fulvo Schinzari, il poliziotto chitarrista

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Fonte: Web

Era vice questore aggiunto a Bari, Fulvio, ma amava anche la musica ed era un tipo ironico. Gli amici lo ricordano come un poliziotto atipico che ascoltava Pat Metheny, Mark Knopfler e Joni Mitchell. Stava tornando al lavoro dopo le ferie, in ufficio ad aspettarlo i colleghi che, quando non l’hanno visto arrivare, si sono allarmati.

8. Enrico Castellano, la pensione e la festa di compleanno

strage treni in puglia
Fonte: Web

Enrico Castellano aveva lasciato da tempo la Puglia e il suo paese di origine, Ostuni, ma era tornato per festeggiare il compleanno del nipotino. Da poco in pensione aveva fatto una sorpresa alla famiglia e si stava recando proprio da loro il giorno dell’incidente felice all’idea di esserci alla festa per i due anni di suo nipote.

9. Giuseppe Acquaviva, il destino beffardo di chi su quel treno non c’era neppure

strage treni in puglia
Fonte: Web

Destino ancora più crudele per Giuseppe Acquaviva che su quel treno non c’era, ma che è rimasto comunque ucciso. Al momento dell’incidente infatti stava camminando lungo i binari per curare i suoi olivi. Al momento dell’esplosione è stato colpito dalle lamiere e per lui, dopo il trasporto in ospedale, non c’è stato più nulla da fare.

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