H&M, Zara, Victoria's Secret, Primark: solo due di loro non producono abiti "tossici". Ecco la nuova classifica dei brand di Greenpeace

Greenpeace anche quest'anno stila la classifica dei marchi di moda che si sono impegnati ad eliminare le sostanze tossiche dalle loro produzioni. Da H&M a Primark: scopriamo i primi della classe e quelli rimandati a settembre.

È giunta alla sua terza edizione la Sfilata Detox organizzata da Greenpeace che ha come scopo quello di valutare i progressi raggiunti dai marchi della moda che hanno sottoscritto il cosiddetto “impegno Detox”, assicurando cioè la completa eliminazione di qualsiasi sostanza chimica contenuta nei propri prodotti entro il 2020. Per interi decenni infatti le industrie tessili hanno prodotto senza curarsi minimamente dell’ambiente inquinando spesso corsi d’acqua e creando addirittura discariche a cielo aperto a causa dell’inesistenza di regolamenti e leggi in proposito. Non solo: molti marchi famosi hanno utilizzato per anni sostanze tossiche nella produzione dei loro capi d’abbigliamento con conseguenze gravi non solo sull’ambiente, ma anche per la salute dei consumatori.

Nel luglio 2011 Greenpeace ha tentato di affrontare questo grave problema, lanciando la campagna “Detox My Fashion”, che ha come scopo quello di favorire una moda che sia anche pulita e libera dalle sostanze tossiche.
Alla campagna hanno aderito 76 marchi internazionali che hanno scelto di sottoscrivere l’impegno Detox per liberare il proprio processo produttivo dalle sostanze tossiche. Anche quest’anno Greenpeace le ha analizzate, ha raccolto i progressi fatti e soprattutto ha valutato l’impatto sull’ambiente e sulla salute per consentirci di usufruire di una moda che sia di tendenza, ma libera dalle sostanze tossiche. Ecco quindi i migliori, i peggiori e… quelli che si applicano, ma non ancora abbastanza nella pagella realizzata da Greenpeace. Sul podio si sono posizionati Inditex (Zara & co), Benetton e H&M ma sono le peggiori ad averci lasciate davvero parecchio perplesse…

Il podio dei migliori (in ordine di merito casuale)

Sono le aziende che hanno sottoscritto l’impegno Detox e che stanno rispettando scadenze e criteri per rendere i loro capi toxic free.

1. Inditex (Zara)

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Il gruppo proprietario di Zara soddisfa tutti i criteri richiesti da Greenpeace e si sta muovendo nella direzione giusta.

2. Benetton

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Ha tenuto fede agli impegni e rispetto allo scorso anno ha raggiunto un’ottima posizione nella classifica.

3. H&M

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Si è impegnata nell’eliminare tutte le sostanze tossiche prima presenti nella filiera produttiva grazie ad un approccio integrato e veloce.

Quelli che ci stanno lavorando (in ordine di merito casuale)

Da quando hanno aderito al programma Detox queste aziende della moda hanno compiuto grandi passi in avanti, ma hanno ancora molta strada da fare se vogliono raggiungere in tempo gli impegni presi per il 2020.

4. Primark

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

La trasparenza migliora e gli impegni sono stati rispettati, nonostante ciò vengono usate ancora sostanze dannose nelle produzioni.

5. Mango

le aziende nella classifica detox di greenpeace
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Per poco l’azienda spagnola non è finita sul podio, ma si sta impegnando per arrivarci presto.

6. Levi’s

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

I cambiamenti positivi ci sono stati, ma non abbastanza per arrivare su podio.

7. Burberry

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Anche qui troviamo un uso continuativo di sostanze tossiche nella produzione della moda, nonostante gli impegni sottoscritti.

8. Adidas

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Sono ancora troppe le sostanze tossiche usate nel processo produttivo, anche se l’azienda sta tentando di migliorare la situazione.

9. Valentino

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

La trasparenza migliora, ma deve ancora lavorarci su per raggiungere il top della classifica.

I peggiori (in ordine di merito casuale)

Si tratta di aziende che non si stanno muovendo secondo Greenpeace nella direzione giusta. Continuano ad inquinare con la produzione tessile e a usare sostanze tossiche.

10. Esprit

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

A posizionare il marchio negli ultimi posti è il continuo uso di sostanze inquinanti scaricate nell’ambiente.

11. LimitedBrands (Victoria’s Secret)

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

La società proprietaria del marchio di lingerie più famoso al mondo continua a rimanere nelle retrovie. Anche qui la colpa è delle sostanze tossiche.

12. Nike

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Maglia nera per l’azienda che secondo Greenpeace ha fallito in tutti gli impegni presi.

13. Li-Ning

le aziende nella classifica detox di greenpeace
Fonte: Web

Le sostanze tossiche, nonostante i buoni propositi, non sono state eliminate.

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