7 Cose che ci fanno immediatamente riconoscere gli italiani in vacanza

Come riconoscere un italiano in vacanza? Semplicissimo, basta osservare il suo abbigliamento e le sue abitudini! Eh già, perché, se è vero che noi riusciamo immediatamente ad identificare un tedesco dal sandalo portato sopra i calzettoni bianchi, è altrettanto vero che ci sono segni inequivocabili che distinguono l'italiano all'estero. Quali sono lo scoprirete in questo divertente elenco da leggere con autoironia e voglia di ridere degli stereotipi.

Fra poco per i più fortunati scatterà il fatidico conto alla rovescia per la partenza per le vacanze: come ogni anno vedremo arrivare folle di turisti stranieri desiderosi di visitare le nostre numerose città d’arte o le spiagge bellissime delle nostre coste e isole, ma saranno come sempre numerosi anche gli italiani che decideranno di partire alla volta di qualche meta esotica o di qualche capitale europea.

Ogni popolo, si sa, porta con sé stereotipi più o meno veritieri spesso affibbiati (talvolta anche un po’ malignamente) dagli altri, ma altre volte invece ironicamente auto-attribuiti, perché in fondo l’importante è non prendersi mai troppo sul serio. Così, se i tedeschi vengono di solito associati a “kartoffeln und brot” (patate e pane, per sottolineare il forte amore del popolo teutonico per questi alimenti) o i francesi come “baguette e lumache” (due specialità culinarie transalpine) sugli italiani gli stranieri non hanno dubbi, Italia significa “spaghetti, pizza, pasta e mandolino“… che dite, forse perché sotto sotto invidiano un po’ la nostra varietà gastronomica?

Ad ogni modo, anche in vacanza nessuno sfugge ai cliché, ed ecco che, appena mettiamo piede all’estero, scatta immediata la “caccia all’italiano”. Come riconoscere un connazionale come noi in vacanza in terra straniera? Beh, è tutto molto semplice, ci sono indizi veramente evidenti che possono portarci all’immediata individuazione del conterraneo… noi ne abbiamo raccolti 7, da leggere con autoironia e leggerezza perché, in fondo, saper ridere di sé stessi è l’arma più importante per affrontare qualunque cosa.

Voi siete d’accordo con le nostre scelte?

1. Si mettono in fila all’aeroporto un’ora prima

Fonte: Web
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La famiglia italiana pronta a partire per le vacanze è attrezzata come se stesse scappando da una catastrofe nucleare e si fosse portata via tutto l’arredamento di casa: ogni componente ha il suo bagaglio da stiva e, per non rischiare di perdersi i primi posti in fila al gate (sia mai non si salga subito sull’aereo!), si mette in coda circa un’ora prima. Così, giusto per essere preparati ad affrontare qualsiasi tipo di imprevisto.

2. Applaudono il pilota all’atterraggio

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Questa è una delle abitudini completamente “made in Italy” esportate ma, a dir la verità, poco apprezzate all’estero. Non sei un vero italiano in vacanza se non applaudi il pilota all’atterraggio dell’aereo, come se fosse un caso eccezionale essere riusciti ad atterrare sani e salvi. E poco importa se tedeschi, inglesi o svedesi di fianco a noi storceranno il naso, l’italiano lo fa e basta, provando anche, sempre e comunque, a trascinare nella mischia gli altri compostissimi passeggeri.

3. Hanno il tipico abbigliamento vacanziero

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Se è vero che noi siamo soliti identificare i tedeschi grazie al poco affascinante sandalo indossato sugli altrettanto anti-sexy calzettoni bianchi rigorosamente di spugna, anche per gli stranieri è piuttosto facile individuare nella folla di vacanzieri gli italiani: sono quelli con le canottiere sgargianti, i pantaloni a pinocchietto (orrore!), le infradito -ma la seconda opzione prevede scarpe da ginnastica che in pieno luglio non sappiamo come possano ridurre i piedi!- e, obbrobrio tra gli obbrobri, il marsupio allacciato in vita. Della serie “Valentino, Armani e Prada chi?”

4. Indossano gli occhiali da sole anche di sera

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Ebbene sì, questa è un’insopportabile tendenza che i più tamarri osano non solo in territorio straniero, ma anche nelle discoteche di casa nostra: quella di indossare gli occhiali da sole anche dopo le otto e mezzo di sera, persino nei locali, tra le luci stroboscopiche e la folla. Le domande sono due: penseranno sul serio di essere fighi? E soprattutto, come diavolo riusciranno a vedere nel semi buio delle discoteche con gli occhiali addosso?

5. Non mangiano in spiaggia… fanno dei veri e propri cenoni!

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Altro tipico segnale di riconoscimento degli italiani in vacanza all’estero: nei posti di mare loro non si accontentano di pranzare in spiaggia con un panino o un’insalatina, imbastiscono dei veri e propri pranzi in stile Natale in famiglia. Ecco che, manco fosse la borsa frigo di Mary Poppins, dai contenitori termici spuntano pasta, cotolette, pane e companatico, e i più arditi azzardano addirittura il fornelletto per mettere su la moka, perché tanto si sa, il caffè straniero è un intruglio insipido che non ha niente a che vedere col nostro espresso.

6. La colazione è una e soltanto una

Fonte: Web
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La colazione è una componente fondamentale della cultura di un popolo, che può farci capire molto anche sugli stili e i ritmi di vita delle persone nei vari paesi del mondo. Per tedeschi ed inglesi, ad esempio, è quasi esclusivamente salata, con uova e bacon, ma per noi italiani la colazione è e resterà sempre e soltanto cornetto e cappuccino (o caffè, in alternativa). Perché noi dobbiamo iniziare la giornata con dolcezza, e per questo motivo negli hotel guardiamo sempre con una vaga aria a metà fra il sospettoso e il disgustato i vassoi di prosciutto e formaggio che campeggiano fra torte e cereali.

7. Riescono sempre e comunque a farsi capire

Fonte: Web
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Anche se molti italiani in realtà non sanno parlare correttamente inglese, non c’è dubbio che riescano a farsi comprendere comunque in ogni circostanza, che sia per trattare l’acquisto di un prodotto o semplicemente per chiedere informazioni. Gesticolando, imitando come fossero al gioco dei mimi o aiutandosi con fantastiche espressioni del tipo “Schius mi dove ai go for the spiaggia?” i vacanzieri italiani riescono a farsi strada dappertutto e ad ottenere sempre ciò che vogliono. A parer nostro, inoltre, dovrebbero ricevere un riconoscimento speciale per la fantasia espressiva e per la creazione di neologismi davvero favolosi.

 

 

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